Ascopiave – Deboli i conti dei 9 mesi del 2017

Nel periodo gennaio-settembre dell’anno in corso, il gruppo di Pieve di Soligo ha registrato un fatturato di 377,3 milioni di euro, in aumento del 6,8% rispetto ai primi 9 mesi del 2016 grazie soprattutto alla crescita dei ricavi da vendita di gas naturale (+4,2 milioni) e ai maggiori contributi ricevuti per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico (+19,7 milioni).

Nel 9 mesi del 2017, l’Ebitda di Ascopiave è stato pari a 58,9 milioni, in riduzione del 4,1% su base annua. Il margine commerciale sull’attività di vendita di gas risulta in diminuzione di 5,5 milioni rispetto ai primi 9 mesi del 2016. Il decremento è stato principalmente determinato dalla flessione della marginalità unitaria – dovuta in misura significativa anche alla revisione, da parte dell’Autorità, di alcune componenti di del prezzo di vendita al mercato tutelato – e dalla diminuzione dei volumi di gas venduti. Sostanzialmente stabile il margine commerciale sull’attività di vendita di energia elettrica, che ha registrato un incremento di 0,1 milioni.

I ricavi tariffari della distribuzione e misura sono aumentati di 5,1 milioni rispetto ai primi 9 mesi del 2016 (di cui 5,7 milioni spiegati dall’ampliamento dell’area di consolidamento). Il calo registrato a parità di perimetro è dovuto ai maggiori ricavi riconosciuti nel 2016 dall’Autorità a seguito della comunicazione dei saldi di perequazione definitivi relativi all’esercizio 2015. La variazione del saldo delle voci di costo e di ricavo residuali – a parità di perimetro – ha positivamente contribuito alla formazione dell’Ebitda (+1,1 milioni). Tra gli scostamenti più significativi si segnala un miglioramento del margine sull’attività di gestione degli obblighi di efficienza energetica pari a 3,2 milioni, maggiori contributi da CCSE per incentivi sulla sicurezza per 0,7 milioni e minori costi per consulenze per 0,5 milioni. Compensano parzialmente tale miglioramento maggiori costi del personale per 2,1 milioni, minori sopravvenienze per 1,2 milioni e maggiori costi di pubblicità per 0,3 milioni. L’ampliamento dell’area di consolidamento ha implicato l’iscrizione di costi per 3,3 milioni.

Nel periodo in esame, l’Ebit del gruppo presieduto da Nicola Cecconato è diminuito del 7,5% rispetto ai 9 mesi del 2016 anche per l’incremento del 5 % su base annua della voce ammortamenti e svalutazioni.

Al di sotto della gestione caratteristica, Ascopiave ha registrato il quasi dimezzamento degli oneri finanziari netti (-45,9% su base annua) e l’incremento dell’8,6% su base annua del contributo delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto. La minore base imponibile e la contrazione del tax rate (al 27,4% dal precedente 30%) ha implicato la riduzione delle imposte del periodo del 13,7% su base annua.

L’utile netto conseguito nei 9 mesi del 2017 è stato così pari a 32,2 milioni, in contrazione dell’1,3% su base annua.

Sul fronte dello Stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2017 ha raggiunto la cifra di 90,3 miliardi, in miglioramento del 4% rispetto alla fine del 2016. Il flusso finanziario positivo è stato determinato principalmente dal cash flow reddituale che ha generato risorse finanziarie per 50,9 milioni, in parte assorbite dagli investimenti netti in immobilizzazioni materiali ed immateriali per 14,7 milioni. La gestione del capitale circolante netto operativo e la gestione del capitale netto fiscale hanno generato risorse complessivamente per 21,3 milioni mentre la distribuzione di dividendi al netto dei dividendi incassati dalle società consolidate con il metodo del patrimonio netto e di altre movimentazioni del patrimonio netto ha comportato uscite finanziarie per 36,3 milioni. L’acquisto di Pasubio Group, attuale AP Reti Gas Vicenza, ha determinato investimenti per 16,3 milioni e l’aumento della posizione finanziaria netta di 1,1 milioni.