Intorno alle 16:00 Milano resta in coda alle piazze europee, con il Ftse Mib in calo dello 0,9 per cento. In flessione anche il Cac 40 di Parigi (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%), mentre il Dax di Francoforte (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%) scambiano intorno alla parità. Partenza debole nel frattempo per Wall Street, dove gli indici americani hanno aperto in flessione dello 0,1-0,2 per cento, con l’attenzione degli operatori concentrata sul tour asiatico di Donald Trump e sulla proposta di riforma fiscale.
Sul Forex l’euro/dollaro torna in area 1,16 mentre la coppia dollaro/yen arretra a 113,5. Fra le materie prime, i futures su Wti e Brent quotano rispettivamente 56,9 e a 63,3 dollari al barile, sostenuti dall’ottimismo in merito alla possibile estensione degli accordi sulla produzione, in vista del meeting di fine mese dell’Opec. Positivo anche il calo degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti, ai minimi da maggio.
In lieve rialzo i rendimenti sull’obbligazionario dopo il calo marcato di ieri, con il Btp decennale che torna a 1,72% e lo spread dal Bund in area 141 punti base.
In Italia l’attenzione è rivolta soprattutto alla questione dell’impatto derivante dall’addendum proposto dalla Bce sugli npl degli istituti di credito che, se applicato così com’è, comporterebbe sul settore bancario.
A Piazza Affari scivolano in fondo al Ftse Mib BANCO BPM (-6,7%) e BPER (-5,6%), oltre a MEDIASET (-4,3%) dopo l’annuncio dei risultati trimestrali in miglioramento, ma inferiori alle attese.
In controtendenza BUZZI UNICEM (+1%), favorita dai risultati positivi della rivale tedesca HeidelbergCement e FINECO (+0,8%) che beneficia della conferma della crescita a doppia cifra riportata nel terzo trimestre, nonché degli ottimi risultati della raccolta netta di ottobre.