A fine mattinata, il Ftse Mib di Milano segna un ribasso dello 0,8%, un calo più marcato di quello del Dax di Francoforte (flat) e del Cac 40 di Parigi (-0,2%).
Segno positivo per il Ftse 100 di Londra (+0,02%), mentre l’Ibex 35 di Madrid scende dello 0,5 per cento.
In Italia l’attenzione è rivolta soprattutto alla questione dell’impatto che l’addendum proposto dalla Bce sugli nel degli istituti di credito che, se applicato così com’è, impatterebbe sul settore bancario.
Sul fronte macro non ci sono particolari appuntamenti, a eccezione della diffusione prevista per oggi pomeriggio negli Usa del dato relativo alle richieste di mutui divulgato dalla “Mortgage Bank Association”.
Sul mercato delle valute, l’euro/dollaro gravita in area 1,16 e il dollaro/yen quota 113,63 per un dollaro, in ribasso dello 0,33% circa.
Fra le materie prime, i futures su Wti e Brent quotano rispettivamente a 57,06 e a 63,67 dollari al barile. Le quotazioni continuano a essere sostenute dall’ottimismo in merito alla possibile estensione degli accordi sulla produzione, in vista del meeting di fine mese dell’Opec. Positivo anche il calo degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti, ai minimi da maggio.
In lieve ribasso i rendimenti sull’obbligazionario, con il Btp decennale che rende l’1,73% e lo spread dal Bund in area 140 punti base.
A Piazza Affari pesano le vendite sui bancari con CREVAL ancora in asta di volatilità dopo l’annunciato aumento di capitale (ribasso teorico del 31%), BANCO BPM (-6%) e BPER (-4,5%). Debole MEDIASET (-3% circa) dopo l’annuncio dei risultati trimestrali in miglioramento, ma inferiori alle attese.
In controtendenza BUZZI UNICEM e ATLANTIA con rialzi superiori al punto percentuale.