Seconda seduta consecutiva in rialzo per il Ftse Italia Servizi Pubblici (+0,3%) che, nel corso del pomeriggio di ieri, ha superato di poco la soglia dei 30mila punti per poi chiudere le contrattazioni a quota 29.875,97. La performance giornaliera del paniere dei titoli tricolori del settore utility e delle rinnovabili è stata nuovamente superiore rispetto a quella registrata dal principale indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (-0,2%), ma ieri è stata anche migliore rispetto a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (inv.).
Ancora una volta una spinta importante al Ftse Italia Servizi Pubblici è arrivata dal buon andamento dei mercato dei governativi europei, i cui rendimenti, soprattutto per i titoli di Stato di Paesi come Italia, Spagna e Portogallo, hanno registrato una nuova e brusca flessione, soprattutto sulla parte intermedia e lunga della curva.
Nel segmento delle Big Cap, protagoniste indiscusse sono state Terna (+1,1%) e Snam (+1%). Il gruppo che gestisce la rete di trasmissione elettrica in Italia comunicherà i risultati relativi al periodo luglio-settembre dell’anno in corso venerdì mattina, mentre il gruppo di San Donato ha reso noto ieri mattina (prima dell’apertura del mercato) i conti del 3° trimestre del 2017. Nel dettaglio, Snam ha mostrato una leggera crescita dei risultati operativi su base tendenziale. Decisamente positiva l’ultima riga del conto economico del gruppo guidato da Marco Alverà dato che l’utile netto è balzato del 18,4% rispetto al 3° trimestre del 2016 anche grazie al taglio degli oneri finanziari netti, al maggior contributo delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e alla riduzione di quasi sei punti percentuali del tax rate.
Nell’ambito delle medie capitalizzazioni, cioè delle Mid Cap, il titolo che ieri ha portato a casa la migliore performance giornaliera è stato Hera (+1,2%) che nella mattinata di oggi comunicherà la terza trimestrale dell’anno in corso. La variazione giornaliera negativa maggiore è, invece, stata registrata da Ascopiave (-0,8%) anche sulla scia di deboli risultati relativi al periodo luglio-settembre del 2017. In particolare, il gruppo di Pieve di Soligo ha registrato una flessione dell’Ebitda del 22,4% rispetto al 3° trimestre del 2016 per il minor contributo delle diverse attività e un crollo dell’utile netto (-41,2% su base annua).
Tra le Small Cap, ancora denaro su Acsm-Agam (+2,3%), che grazie al balzo di oggi ha aggiornato il massimo del 2017 ed è tornato sui livelli del luglio del 2007. Ha prevalso la lettera, invece, su ErgyCapital (-2,8%).