Nel terzo trimestre 2017, Banca Mediolanum ha evidenziato una crescita delle commissioni di gestione a 246,2 milioni (+13,3% a/a). Si è ridotto invece l’apporto delle commissioni di performance (-50,5% a/a a 37,3 milioni), una voce strettamente connessa all’andamento del mercato. Tali dinamiche hanno portato a una contrazione delle commissioni nette totali (-11,3% a/a a 180,1 milioni) e, conseguentemente, del margine di intermediazione (-15,2% a/a a 247,5 milioni). L’utile netto si è attestato a 82,8 milioni (-38,5% a/a), dopo avere scontato costi operativi in aumento. Il Cet1, pari al 21,8%, risulta tra i più alti nel panorama bancario italiano.
Nel periodo luglio-settembre 2017 Banca Mediolanum ha registrato una buona performance delle commissioni ricorrenti (+13,3% a/a a 246,2 milioni), grazie all’incremento delle masse gestite. In riduzione, invece, il contributo delle commissioni di performance (-50,5% a/a a 37,3 milioni). Il minor apporto di questa voce ha portato a una diminuzione delle commissioni nette (-11,3% a/a a 180,1 milioni).
In contrazione del 27,5% a/a a 43,2 milioni per il margine di interesse, che risente del perdurare dei bassi livelli dei tassi di interessi.
Gli oneri operativi hanno segnato un incremento del 13,8% a 146,4 milioni, scontando maggiori oneri di sistema per 19,1 milioni rispetto al terzo trimestre 2016.
Tali dinamiche hanno impattato negativamente sul risultato netto di gestione, contrattosi del 38,9% a 99,4 milioni, e sull’utile netto (-38,5% a 82,8 milioni) dopo la contabilizzazione di poste straordinarie per 11,2 milioni e imposte per 5,4 milioni.
Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet1 si attesta al 21,8%, tra i livelli più alti del sistema bancario italiano. Si segnala che il cda ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo di 0,20 euro per azione.