Bper, nel terzo trimestre 2017, ha riportato un margine di intermediazione di 486 milioni, un valore in linea a quello dell’analogo periodo del 2016. L’andamento è imputabile alla sostanziale tenuta del margine di interesse (-1,9% a/a a 280,2 milioni) e alla crescita delle commissioni nette (+5,7 a/a a 184,8 milioni). Salgono leggermente i costi operativi (+4% a/a a 316,4 milioni), mentre scendono significativamente le rettifiche su crediti (-28% a/a a 89,7 milioni). Ne consegue un risultato netto di gestione aumentato a 79,9 milioni (+38,7% a/a). Il trimestre si chiude con un utile netto di 29,9 milioni, dopo avere scontato oneri straordinari per 27,3 milioni e maggiori imposte per 23,7 milioni.
Nel terzo trimestre 2017, Bper ha realizzato un margine di intermediazione stabile rispetto all’anno precedente e pari a 486 milioni. L’andamento è ascrivibile in primis alla sostanziale tenuta del margine di interesse (-1,9% a/a a 280,2 milioni), che riflette il lieve calo del rendimento dell’attivo. Buona la performance delle commissioni nette (+5,7% a 184,8 milioni), grazie all’evoluzione positiva di quelle originate dalla raccolta gestita e dalla bancassurance.
I costi operativi salgono a 316,4 milioni (+4% a/a). Nel dettaglio, aumentano le spese per il personale (+8,8% a/a a 191,7 milioni) dopo il consolidamento nel perimetro di gruppo della neoacquisita Carife, mentre diminuiscono gli altri costi operativi (-2,6% a 124,8 milioni), che comprendono oneri di sistema pari a 20,2 milioni.
Significativa la riduzione delle rettifiche su crediti a 89,7 milioni (-28% a/a), a dimostrazione del miglioramento della qualità dell’attivo.
Di tale dinamica beneficia il risultato netto di gestione, che balza a 79,9 milioni (+38,7% a/a).
Il periodo si chiude con un utile netto di 29,9 milioni (-17,9% a/a), dopo avere spesato componenti straordinarie negative per 27,3 milioni e maggiori imposte per 23,7 milioni (+84,6 a/a).
Dal lato patrimoniale, il Cet1 si attesta al 13,8% rispetto al 13,1% di fine anno 2016.