Nei primi nove mesi dell’esercizio Cementir ha realizzato ricavi per 963,8 milioni, in crescita del 31,6% su base annua grazie soprattutto alla variazione del perimetro di consolidamento che ha determinato un aumento del fatturato di circa 234,8 milioni, di cui 51,5 milioni relativi a Cementir Sacci e 183,3 milioni al gruppo CCB. A parità di perimetro, quindi, i ricavi risultano sostanzialmente stabili rispetto ai primi nove mesi del 2016, mentre a cambi costanti sarebbero stati pari a 1.026,8 milioni.
A livello di aree geografiche, il positivo andamento in Danimarca (+4,5%), Svezia e Norvegia (+16,7%), Cina (+8%) e Italia (+80,3%) hanno compensato la flessione registrata in Turchia (-16,1%) ed Egitto (-19,6%), mentre la Malesia (+1,8%) è rimasta sostanzialmente stabile.
L’Ebitda ha segnato un +28,3% a 152,1 milioni grazie al contributo delle acquisizione per 30,5 milioni, mentre a parità di perimetro è rimasto sostanzialmente stabile (+0,6%). L’Ebit, dopo ammortamenti, svalutazione e accantonamenti per 73,7 milioni (60,1 milioni nei primi nove mesi 2016), si è attestato a 78,3 milioni, in aumento del 34,1% su base annua.
Il risultato ante imposte è cresciuto del 40,3% a 67 milioni, dopo oneri finanziari netti per 14,9 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 dicembre 2017, è aumentato di 67,9 milioni a 630,3 milioni per effetto delle dinamiche legate al capitale circolante, agli investimenti per 65,1 milioni e alla distribuzione di dividendi per 15,9 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, il gruppo prevede di raggiungere a fine 2017 un Ebitda pari a circa 215 milioni e un indebitamento finanziario netto pari a circa 545 milioni.