Generali – Stabile a 3,6 mld il risultato operativo nei 9 mesi 2017

Nei primi nove mesi dell’anno, i premi lordi del gruppo Generali sono rimasti sostanzialmente in linea all’anno precedente, attestandosi a 51,6 miliardi. Anche il risultato operativo ha confermato la tenuta della redditività, fissandosi a 3,6 miliardi. L’utile netto, infine, è calato del 9,9% a 1,5 miliardi, a causa della minusvalenza generata dalla cessione delle attività olandesi. Al netto di tale onere non ricorrente, l’utile netto sarebbe cresciuto del 5,7% a 1,7 miliardi, grazie alla buona performance della gestione finanziaria.

Per Generali l’esercizio 2017 rappresenta una fase di trasformazione verso una focalizzazione sulle attività e sui mercati più profittevoli. I primi nove mesi dell’anno testimoniano i passi fatti dalla compagnia triestina nella realizzazione del proprio piano, che sarà completato entro fine anno. A partire dal 2018, si punterà invece sullo sviluppo, con un particolare focus sull’asset management, destinato a ricoprire un ruolo di primo piano.

In questo contesto, Generali ha registrato una raccolta premi lorda consolidata sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo del 2016 a 51,6 miliardi. Nel dettaglio, si è verificata una frenata della raccolta vita compensata dalla lieve crescita del settore danni.

Il segmento danni ha raccolto premi per 15,6 miliardi, registrando un leggero incremento dell’1,4% rispetto all’anno precedente. La crescita è stata trainata soprattutto dal ramo auto, con una raccolta premi in progresso del 3,2% annuo. Positivo anche il contributo del ramo non auto (+0,7% a/a).

Il ramo vita, invece, ha riportato una raccolta premi di 36,1 miliardi (-0,7% rispetto ai primi nove del 2016). All’interno di questo comparto, precise scelte aziendali prevedono lo spostamento della raccolta verso prodotti con un migliore rapporto rischio/rendimento, come ad esempio le unit linked (+27,3% a/a) e la progressiva riduzione di quella originata dalle polizze vita tradizionali (-13,5% a/a).

La concentrazione verso i prodotti a maggiore marginalità, unito a un’ulteriore stretta sui costi, hanno consentito al risultato operativo di mantenersi stabile a 3,6 miliardi (+4,5% rispetto al periodo gennaio-giugno 2016). Di questi, 2,3 miliardi derivano dal ramo vita e 1,5 miliardi dal segmento danni. II Combined ratio è pari al 93 per cento.

La redditività a conto economico degli investimenti si attesta al 2,5% (2,6% nei primi nove mesi del 2016), principalmente a causa dell’impatto del perdurante contesto di bassi tassi d’interesse sulla redditività corrente, pari al 2,3% (2,4% l’anno precedente).

Il semestre si chiude con un utile netto di 1,5 miliardi, in diminuzione del 9,9% rispetto al periodo di confronto, dopo avere scontato la minusvalenza da 253 milioni originata dalla cessione della controllata olandese. Al netto di questa voce, il risultato netto sarebbe cresciuto del 5,7% a 1,7 miliardi.

Sul fronte della solidità patrimoniale, il Solvency ratio è pari al 195% (178% a fine 2016), mentre l’Economic Solvency ratio si attesta al 215% (194% al 31 dicembre 2016).

Il patrimonio netto consolidato ammonta a 24,2 miliardi rispetto ai 24,5 miliardi al 31 dicembre 2016. Il Roe è stato pari al 13,2 per cento.