Chiusura in rosso per le borse europee, penalizzate anche dall’intonazione negativa di Wall Street nelle prime due ore e mezza di contrattazioni.
A Milano il Ftse Mib archivia gli scambi in ribasso dello 0,8% a 22.641 punti. In perdita anche il Dax di Francoforte (-1,5%), il Cac 40 di Parigi (-1,2%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%) e il Ftse 100 di Londra (-0,6%). Oltreoceano S&P 500 e Dow Jones cedono circa mezzo punto percentuale, mentre il Nasdaq arretra dello 0,8 per cento.
Negli Stati Uniti il focus è ancora sulla riforma fiscale, con la presentazione in Senato di un nuovo disegno di legge diverso da quello precedentemente depositato alla Camera. Il timore degli operatori è che la riduzione delle corporate tax dal 35% al 20% possa essere rinviata di un anno, segnando un nuovo passo falso per il programma di riforme di Trump, che stenta a decollare dopo le promesse della campagna elettorale.
Sul Forex l’euro/dollaro si arrampica nuovamente a 1,164, mentre il cambio fra biglietto verde e yen arretra a 113,6. La frenata della divisa americana consente all’oro di risalire a 1.284 dollari l’oncia mentre le quotazioni del petrolio scambiano in frazionale rialzo, con i futures su Wti e Brent rispettivamente a 57,1 e a 63,9 dollari al barile.
In netto rialzo i rendimenti sull’obbligazionario, dove il tasso sul decennale italiano si riporta all’1,81% (+7 bp), separato da un differenziale col Bund in area 143 punti base (+2 bp).
A Piazza Affari l’attenzione resta prevalentemente concentrata sulle trimestrali. I conti premiano BPER (+9,9%) e penalizzano YNAP (-9,9%), che ha evidenziato vendite nella parte bassa delle stime.
In calo anche STM (-5,4%) e AZIMUT (-5,3%), quest’ultima dopo il duplice annuncio dei risultati e della riorganizzazione del gruppo.
Dopo la debolezza della seduta precedente, acquisti sui bancari BANCO BPM (+4,2%), che ha diffuso i dati a mercati chiusi, e UBI (+3,6%), che divulgherà domani i conti così come TELECOM ITALIA (-1,5%) e ATLANTIA (-0,7%). In rilievo pure MEDIOBANCA (+2,1%) e UNICREDIT (+1,5%) dopo le rassicurazioni dell’Ad Mustier in merito agli impatti dell’addendum proposto dalla Bce sulle rettifiche sui crediti deteriorati.
Lieve flessione per BUZZI (-0,7%) dopo i numeri su fatturato ed Ebit e per POSTE ITALIANE (-0,8%), fresca di risultati come ENEL (-0,5%), BANCA MEDIOLANUM (-0,6%), GENERALI (-0,7%) e BREMBO (-1,7%).