Intorno alle 12:00 il Ftse Mib scambia in frazionale rialzo (+0,1%), grazie soprattutto agli acquisti sul comparto creditizio. Deboli il Dax di Francoforte (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%).
In mattinata sono state diffuse le nuove previsioni economiche dell’Unione Europea. Le stime sul Pil dell’Eurozona per il 2017 e per il 2018 sono state riviste al rialzo, rispettivamente a +2,2% (da +1,7%) e +2,1% (da +1,8%). Stabile il +1,9% per il 2019, mentre le previsioni sull’inflazione sono state abbassate a +1,5% e +1,4% nei prossimi due anni.
Per quanto riguarda l’Italia, le stime sul Pil sono state alzate a +1,5% (da +0,9%) per il 2017 e a +1,3% (da +0,9%) nel 2018, mentre per il 2019 si ferma all’1 per cento. La crescita economica dell’Italia rappresenta tuttavia la più bassa tra i Paesi europei per tutti e tre gli anni. L’inflazione nazionale è vista all’1,4% nel 2017, all’1,2% nel 2018 e all’1,5% nel 2019.
Sul Forex l’euro/dollaro torna poco sopra quota 1,16, mentre il cambio fra biglietto verde e yen arretra a 113,4, con la valuta americana ancora frenata dai dubbi relativi al possibile rinvio della riforma fiscale. Ne approfitta l’oro per risalire a 1.284 dollari l’oncia mentre è sostanzialmente invariato il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 56,8 e a 63,5 dollari al barile.
In lieve rialzo i rendimenti sull’obbligazionario dove il tasso sul decennale italiano si riporta all’1,76%, separato da un differenziale col Bund in area 142 punti base.
A Piazza Affari gli acquisti premiano soprattutto BPER (+10,6%) dopo i conti diffusi ieri, oltre a UBI (+4,5%), BANCO BPM (+3,8%) e UNICREDIT (+2,5%).
Ancora in rialzo BUZZI (+1,3%) in attesa dei numeri di oggi su fatturato ed Ebit, mentre in fondo al Ftse Mib sprofonda YNAP (-8,4%) dopo i risultati che hanno evidenziato una crescita delle vendite nella parte bassa delle stime.