Il Ftse Italia Banche termina con un rialzo dell’1% e in controtendenza rispetto all’analogo europeo (-0,1%), non seguito però dal Ftse Mib (-0,8%).
L’indice bancario è stato sostenuto dalla possibilità, manifestata dal capo della vigilanza della Bce Danièle Nouy, di un possibile slittamento dell’addendum relativo al trattamento dei nuovi flussi di crediti deteriorati.
Nel listino principale balzo di Bper (+9,9%) sostenuto dalla significativa riduzione delle rettifiche su crediti riportata nel terzo trimestre, nonché del piano che il management della banca si appresta a implementare per ridurre del 35% lo stock di crediti problematici entro il 2020.
Tornano gli acquisti su Banco Bpm (+4,2%) che ieri a mercati chiusi ha pubblicato i risultati del terzo trimestre, e Ubi (+3,6%) che divulgherà i conti oggi. Il tutto dopo la seduta negativa di mercoledì.
Bene anche Unicredit (+1,5%) dopo la conferma dei buoni risultati riportati nel terzo trimestre 2017 e sostenuta anche dalle rassicurazioni dell’Ad Jean Pierre Mustier, che ha ribadito la distribuzione di un dividendo cash a valere sull’anno in corso e gli impatti minimi attesi sulla banca dalla possibile introduzione dell’addendum sugli npl.
Nel Mid Cap denaro su Popolare Sondrio (+2%) dopo avere riportato buone performance del margine di interesse e delle commissioni nette, mentre su Credem (-0,6%), che ha comunicato i risultati dopo la chiusura delle contrattazioni, prevalgono ancora le vendite.
Tra le Small Cap ancora in rosso Creval (-1,3%) dopo i tonfi dei giorni precedenti penalizzata dall’annuncio di un aumento di capitale con diritto di opzione fino a un massimo di 700 milioni, un importo superiore alle attese del mercato (500 milioni).
Giù anche Banca Finnat (-0,6%) nonostante i buoni risultati realizzati nei primi nove mesi del 2017.