Carlo Cimbri, Ad di Unipol, ha confermato nel corso della conference call che dalla cessione del 50% di Popolare Vita, in seguito all’esercizio della put, si aspetta di ricevere 585 milioni. Si tratta di una notizia importante anche per Banco Bpm, perché permette di calcolare l’effetto sul Cet1 del riassetto nel settore assicurativo. E proprio su tale valore a fine anno potrà essere definita la fase 2 del de-risking.
La cifra di 585 milioni conferma le indiscrezioni della vigilia, ma restava il dubbio che il valore fissato dall’arbitro potesse essere contestato dalle parti. “L’arbitro ha fissato un valore di 535 milioni per la nostra quota”, ha affermato Cimbri, “al quale vanno sommati 50 milioni di distribuzione di riserve, in tutto 585 milioni, che sono quasi 600 milioni, cioè la cifra che ci aspettavamo di ricevere per uscire da questo deal”.
Banco Bpm ha stimato un Cet1 pro-forma al 30 settembre del 12,49% che include in negativo 37 basis point per la cessione di Aviva e 52 basis point per Unipol, mentre dall’ingresso di Cattolica è atteso un beneficio di 126 basis point.
Intanto a Piazza Affari le azioni Banco Bpm non ce la fanno a invertire la tendenza e alle 16:05 segnano un calo del 3,9% a 2,7 euro.