Nei primi nove mesi del 2017 Diasorin riporta ricavi in crescita del 13,3% a cambi costanti (+13,4% a cambi correnti) a 468,6 milioni rispetto al pari periodo del 2016.
Nei principali mercato di sbocco, rappresentati dall’Europa e dall’Africa che riflettono il 42,7% del giro d’affari complessivo, le vendite aumentano del 9,2% a cambi costanti attestandosi a 200 milioni (+8,9% a cambi correnti), cui seguono quelle realizzate nell’area del Nord America (31,8% del totale) che segnano un progresso del 24,5% a cambi costanti a 149,2 milioni (+24,7% a cambi correnti). I ricavi realizzati in Asia e Oceania (18,1% del totale) segnano una crescita dell’8,2% a cambi costanti a 84,9 milioni, (+6,8% a cambi correnti), mentre quelli consuntivati nel Centro Sud America assommano a 34,5 milioni (+7,8% a cambi costanti; +12,8% a cambi correnti).
Dalla ripartizione del giro d’affari per tipologia di business si rileva che il Test CLIA (67,4% del totale) realizza ricavi pari a 315,9 milioni (+7,9%), cui seguono il Test ELISA (12,2%), con un fatturato in progresso del 2,1% a 56,9 milioni e Strumentazione e altri ricavi (11,5%), che apportano 54 milioni (+14,9%).
Infine i Test Molecolari (8,9%) riportano ricavi più che raddoppiati a 41,9 milioni, beneficiando dell’andamento del business molecolare di DiaSorin Molecular.
Crescita a doppia cifra dei margini operativi, con l’Ebitda e l’Ebit che salgono entrambi del 15% rispettivamente a 182,2 milioni e 144,8 milioni.
Tutto ciò si riflette a livello di utile netto, pari a 95,7 milioni, in progresso del 15,7%.
Dal lato patrimoniale la liquidità netta si fissa a 113,3 milioni, in aumento di 42,1 milioni rispetto a fine 2016, dopo il pagamento del dividendo ordinario e il cash out derivante dall’acquisto del portafoglio prodotti di Siemens.
Alla luce dell’andamento del gruppo e del settore diagnostico di riferimento, il management ha confermato la guidance sui ricavi e sull’Ebitda 2017, attesi rispettivamente in progresso dell’11% e del 13% a cambi costanti. Tutto ciò, escludendo per entrambi gli aggregati, il contributo del business ELISA recentemente acquisito da Siemens ed i costi straordinari relativi alla dismissione del sito produttivo irlandese che impatteranno sui conti del gruppo a partire dal quarto trimestre 2017.