Debolezza diffusa tra le principali borse europee, che intorno alle 12:00 scambiano in frazionale ribasso dopo un avvio sulla parità. A Piazza Affari il Ftse Mib è sostanzialmente invariato, frenato soprattutto dalle vendite su Leonardo (-19%), dopo i conti al 30 settembre inferiori alle previsioni e il taglio dell’outlook per il full year 2017. In frazionale ribasso il Dax di Francoforte (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%).
Sul fronte macroeconomico, dopo i dati sotto le attese sulla produzione industriale francese, sono state divulgate analoghe statistiche per quanto riguarda l’Italia (-1,3% m/m) e Gran Bretagna (+0,7% m/m). Negli Stati Uniti, invece, verrà diffusa nel pomeriggio la lettura preliminare di novembre sull’indice di fiducia dell’università del Michigan.
Intanto il dollaro perde lievemente terreno nei confronti delle altre valute, frenato dal possibile ritardo nei tagli alle tasse previsti dalla riforma fiscale dell’amministrazione Trump. Il cambio euro/dollaro viaggia a 1,165, mentre il dollaro/yen arretra a 113,4. Tra le materie prime scambia poco mosso il petrolio con il Brent (+0,3%) a 64,1 dollari e il Wti (+0,1%) a 57,2 dollari, mentre l’oro si mantiene in area 1.285 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si contrae lievemente (-2 bp) a 141 punti base, con il rendimento del Btp decennale stabile all’1,8 per cento.
A Piazza Affari spicca il crollo di LEONARDO (-19%) dopo i risultati sottotono e il taglio delle stime, che riflettono principalmente il perdurare delle difficoltà nel segmento degli elicotteri. Il management prevede per il 2017 ricavi per 11,5-12 miliardi (da circa 12 miliardi), un Ebita di 1,05-1,1 miliardi (da 1,25-1,3 miliardi), un free operating cash flow pari a 500-600 milioni e un indebitamento netto di circa 2,5 miliardi.
Acquisti invece su UBI (+2,6%) che ha chiuso il terzo trimestre 2017 con un utile netto di 6,2 milioni, battendo di gran lunga il consensus degli analisti (+23,6%).
In evidenza anche UNICREDIT (+1,6%) e TELECOM ITALIA (+1,4%), quest’ultima dopo i conti del terzo trimestre e la conferma della guidance per l’intero anno 2017 e per l’arco di piano 2017/19.
Tra i bancari flette BANCO BPM (-1,6%) nonostante i conti positivi. L’Ad Giuseppe Castagna ha eslcuso l’esigenza di un aumento di capitale ed evidenziato una buona progressione dell’attività di de-risking, ma il titolo sembra ancora penalizzato dallo scenario incerto in relazione agli npl.
Poco mossa TERNA (+0,2%) in attesa dei risultati che verranno diffusi quest’oggi, così come quelli di ATLANTIA (-0,7%).