Tim archivia il terzo trimestre 2017 con ricavi consolidati pari a 4,9 miliardi, in lieve crescita (+1,3%) rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. In termini organici, la variazione percentuale, escludendo l’effetto cambio relativo alla Business Unit Brasile, è pari a +1,8 per cento.
L’Ebitda ammonta a 2,1 miliardi, in calo del 2,5% rispetto al terzo trimestre 2016. L’incidenza sui ricavi è pari al 42,8% (44,4% nel pari periodo dell’esercizio precedente). In termini organici e in assenza di oneri non ricorrenti (127 milioni nel terzo trimestre 2017 e 62 milioni nell’analogo periodo del 2016), la variazione sarebbe stata positiva e pari a +0,7% con un’incidenza sui ricavi del 45,4% (45,9% nel terzo trimestre 2016).
L’Ebit è pari a 963 milioni, in riduzione del 10,9% e con un’incidenza sui ricavi del 19,6% (22,3% nel terzo trimestre 2016). In termini organici e in assenza di oneri netti non ricorrenti (156 milioni nel terzo trimestre 2017 e 62 milioni nell’analogo periodo del 2016), la riduzione su base annua sarebbe stata pari a -2,1% con un’incidenza sui ricavi del 22,8% (23,7% nel terzo trimestre 2016).
L’utile netto del periodo, attribuibile ai soci della controllante, si attesta a 437 milioni, in calo dell’8,4% rispetto ai 477 milioni del pari periodo 2016.
Al 30 settembre l’indebitamento finanziario netto rettificato si esprime in 26,2 miliardi, in aumento di 1,1 miliardi rispetto al 30 giugno 2017 (25,1 miliardi). Nel dettaglio, le risorse derivanti dalla positiva dinamica operativo-finanziaria hanno consentito solo una parziale copertura dei fabbisogni derivanti dai pagamenti relativi alle imposte sul reddito e al rinnovo dei diritti d’uso delle frequenze di telefonia mobile.
Il management ha deciso di confermare le guidance relative all’andamento organico del business per l’intero anno 2017 e per l’arco di piano 2017-19 che stimano una crescita organica dell’Ebitda “low single digit” (quindi inferiore al 5%), e una generazione di cassa necessaria a ridurre il rapporto tra indebitamento finanziario netto rettificato ed Ebitda Reported, che nel 2018 è atteso al di sotto di 2,7x.
Reazione positiva del mercato ai risultati, con il titolo Telecom Italia che intorno alle 11:15 avanza dell’1,7%, a fronte della lieve flessione del Ftse Mib (-0,3%), risultando uno dei migliori del listino principale di Piazza Affari.

























