Pietro Giuliani, fondatore e presidente di Azimut, ha affermato in un’intervista che la società di asset management punta a proseguire con una politica di dividendi generosa e considera la cedola da un euro del 2016 l’obiettivo minimo per il 2017, senza però escludere nulla. Che significa che un euro è un’indicazione di massima, ma la decisione verrà presa più avanti.
Le azioni Azimut sono in una fase di debolezza. Dai 17,45 euro del 7 novembre, alla vigilia dell’annuncio dei risultati avvenuta il 9 novembre, hanno perso circa il 10% e anche oggi sono in terreno negativo (-0,4% a 15,71 alle 12:05).
La Borsa non riesce ad apprezzare la strategia di crescita internazionale focalizzata su mercati in fase di sviluppo. Una linea di sviluppo nella quale, invece, Giuliani crede molto. E ritiene che, oltre alla conquista di masse in regioni che hanno ancora potenzialità di crescita, permetta di avere una visione più completa delle dinamiche dei mercati finanziari internazionali.
Proprio per meglio sfruttare questa potenzialità, il gruppo ha annunciato il varo di una ristrutturazione organizzativa che ha portato alla creazione di un Global Team internazionale in grado di seguire i mercati 24 ore su 24. La riorganizzazione ha però comportato l’uscita di un trio di gestori storici che hanno deciso di mettersi in proprio, anche se hanno siglato un accordo di consulenza per continuare a gestire i fondi sotto la loro responsabilità. Una soluzione che però non è piaciuta al mercato, che teme un indebolimento della struttura della società di asset management.
COMMENTO
L’ipotesi di una cedola di un euro rappresenta sicuramente un appeal interessante per gli investitori. Ai prezzi attuali il dividend yield sarebbe attorno al 6%, un livello di assoluto standing nell’attuale scenario di bassi tassi di interesse.
Certo le parole di Giuliani lasciano aperte diverse interpretazioni, nel senso che il dividendo dovrà ancora essere deciso e potrebbe essere più alto o più basso a seconda dell’andamento economico dell’ultimo trimestre della società.