Rosso di 31,7 milioni per Banca Intermobiliare (Bim) nei primi nove mesi del 2017 (26 milioni nel pari periodo del 2016). I conti della private bank dell’ex Veneto Banca risentono delle maggiori rettifiche su crediti registrate nel periodo in esame (+2,6% a/a a 27,3 milioni). L’istituto, la cui quota di controllo è in fase di cessione al fondo inglese Attestor, nel periodo ha realizzato un margine di intermediazione di 64,6 milioni (-4,3% a/a). Il risultato operativo si è attestato a 2,4 milioni (-30,5% a/a), dopo costi operativi diminuiti meno che proporzionalmente (-2,9% a 62,2 milioni).
Banca Intermobiliare (Bim), nel periodo gennaio-settembre 2017, ha riportato un margine di intermediazione pari a 64,6 milioni (-4,3% a/a). L’andamento ha risentito della riduzione delle commissioni nette a 41 milioni (-5,1% a/a), che rappresenta la componente di maggiore peso, e del margine di interesse (-47,6% a/a), compensati solo in minima parte dalla crescita dei profitti da trading (+110% a/a a 14,5 milioni).
I costi operativi hanno registrato una lieve diminuzione a 62,2 milioni (-2,9% a/a). Nel dettaglio, i costi del personale sono scesi del 5,9% a 31,3 milioni, mentre le altre spese amministrative sono aumentante del 4,7% a 30,4 milioni, risentendo della presenza di una componente non ricorrente pari a 3,8 milioni. Al netto di tale onere, i costi operativi sarebbero calati del’8,9 per cento.
Tali dinamiche hanno portato il risultato lordo di gestione a 2,4 milioni (-30,5% a/a).
Dopo maggiori rettifiche su crediti per 27,3 milioni (+2,6% a/a), mirate ad alzare i livelli di copertura sui crediti problematici, e minusvalenze su attività in via di dismissione per 1,8 milioni, la perdita netta si attesta a 31,7 milioni (26 milioni nei primi nove mesi del 2016).
Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet1 a fine settembre si fissa al 10,41% (11,13% al 31 dicembre 2016).
Si ricorda che lo scorso 24 ottobre l’ex controllante Veneto Banca, ora in liquidazione, ha siglato un accordo per la vendita del pacchetto di maggioranza al fondo inglese Attestor e che lo scorso luglio la banca piemontese ha approvato il piano strategico 2017-2021 incentrato sulla rifocalizzazione nel private banking di fascia alta, sulla revisione del modello operativo e sul miglioramento del profilo di rischio.