Il gruppo ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio con ricavi in forte crescita, beneficiando in gran parte dell’incremento del prezzo del rame.
Nel dettaglio, i ricavi sono aumentati del 21,3% a 269 milioni, anche grazie all’ulteriore accelerazione del 22,6% a 83 milioni registrata nel terzo trimestre. In deciso miglioramento il fatturato nel settore dei conduttori per avvolgimento, mentre prosegue il trend positivo nel segmento cavi dove i volumi di vendita hanno ridotto il divario negativo rispetto all’anno precedente.
L’incremento del fatturato si è tradotto in un più che proporzionale aumento della marginalità, con l’Ebitda raddoppiato a 15,4 milioni che ha portato l’incidenza sui ricavi al 5,7% (+220 basis points). In forte crescita anche l’Ebit, passato da 2,4 milioni a 7,4 milioni con un ros al 2,8% (+170 basis points).
Il periodo si è chiuso con un balzo dell’utile netto da 1,4 milioni a 4,6 milioni, anche grazie a una diminuzione del tax rate dal 50,1% al 44,7 per cento.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 dicembre 2016, è aumentato di circa 17 milioni a 53,4 milioni in relazione all’incremento del capitale circolante.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, nel settore dei conduttori per avvolgimento sono confermate le previsioni di ricavi in crescita per l’intero esercizio 2017, mentre nel segmento cavi, dove il mercato risulta ancora debole, il fatturato sarà in linea a quello dell’anno precedente. In tale contesto, Irce prevede di chiudere l’intero esercizio 2017 con un ulteriore miglioramento dei risultati rispetto ai primi nove mesi.