Andamento incerto per le borse continentali, fra le quali resiste soltanto Londra sostenuta dalla debolezza della sterlina. Intorno alle 12:15 il Ftse 100 segna un modesto +0,1%, mentre il Ftse Mib di Milano (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%) sono in frazionale ribasso.
Sul Forex l’euro/dollaro arretra lievemente a 1,165, mentre spicca il ribasso della sterlina a 1,309 dollari. Il cross EUR/GBP avanza a 0,89, con la moneta britannica appesantita dalle tensioni interne che mettono in bilico Theresa May. Secondo la stampa inglese, infatti, 40 deputati conservatori (solo 8 in meno del necessario) sarebbero pronti a sfiduciare il premier, portando a nuove elezioni.
Intanto, sul fronte Brexit, si punta a raggiungere un’intesa nelle prossime settimane per passare alla seconda fase di negoziazione, ma l’Ue sta predisponendo anche dei piani alternativi da attuare in caso di mancato accordo.
Domani, inoltre, il focus si sposterà nuovamente sulle banche centrali, con i discorsi attesi di Yellen, Draghi, Carney e Kuroda.
Tra le materie prime il petrolio è sostanzialmente invariato, con Wti e Brent rispettivamente a 63,5 e a 56,8 dollari al barile. Le quotazioni dell’oro nero scontano in parte l’incremento degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti, mentre gli operatori osservano con attenzione il crescente nervosismo fra Arabia Saudita e Iran legato al Libano.
Sull’obbligazionario il rendimento del decennale italiano torna in area 1,8%, mentre lo spread con il Bund tedesco resta prossimo a 142 punti base.
A Piazza Affari proseguono le vendite su LEONARDO (-2,7%) dopo il -20% di venerdì innescato dai conti e dalla revisione al ribasso della guidance 2017, che tra l’altro ha portato SocGen a tagliare il rating a ‘hold’ da ‘buy’. Pesante anche TELECOM ITALIA (-2,3%), su cui Goldman Sachs ha abbassato la raccomandazione a ‘neutral’ con prezzo obiettivo 0,86 euro dal precedente 1,01 euro.
Prese di profitto su BPER (-2,5%). In ribasso pure UNIPOLSAI (-1,8%) e YNAP (-1,6%), quest’ultima dopo il downgrade di Credit Suisse da ‘outperform’ a ‘neutral’ e il taglio del target price da 32 euro a 29 euro.
In controtendenza FERRARI (+1,2%) dopo gli ottimi risultati sportivi nel Gran Premio di Formula 1 in Brasile. Positivi anche MEDIASET (+0,8%), ENEL (+0,2%) e CAMPARI (+0,3%).