Chiusura leggermente negativa per i listini continentali, autori comunque di un discreto recupero nel finale in scia alla parziale rimonta di Wall Street.
A Milano il Ftse Mib archivia la settima seduta consecutiva in rosso, con un ribasso dello 0,5% a 22.437 punti e vendite in particolare su Leonardo (-4,3%) e Telecom Italia (-3,2%). In frazionale ribasso anche il Cac 40 di Parigi (-0,7%), il Dax di Francoforte (-0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%), che limita i danni grazie all’indebolimento della sterlina. Oltreoceano i principali indici americani scambiano sulla parità dopo una partenza in flessione dello 0,3% circa.
Sul Forex l’euro/dollaro è sostanzialmente invariato a 1,166 in vista degli interventi di domani di Janet Yellen e Mario Draghi, che interverranno al Convegno Bce sulla comunicazione delle banche centrali in programma a Francoforte. In calo la sterlina, con il cross EUR/GBP in salita a 0,889 per le tensioni interne che hanno investito il premier Theresa May, criticata soprattutto per la gestione della Brexit.
Tra le materie prime il petrolio perde terreno, con Wti e Brent rispettivamente a 56,5 e a 62,8 dollari al barile. Le quotazioni dell’oro nero scontano in parte l’incremento degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti, mentre gli operatori osservano con attenzione il crescente nervosismo fra Arabia Saudita e Iran legato al Libano.
Sull’obbligazionario il rendimento del decennale italiano torna in area 1,82%, mentre lo spread con il Bund tedesco scende lievemente a 140 punti base.
A Piazza Affari proseguono le vendite su LEONARDO (-4,3%) dopo il -20% di venerdì innescato dai conti e dalla revisione al ribasso della guidance 2017.
Pesante anche TELECOM ITALIA (-3,2%), su cui Goldman Sachs ha abbassato la raccomandazione a ‘neutral’ con target price a 0,86 euro dal precedente 1,01 euro, a causa delle incertezze nel settore mobile.
In ribasso anche UNIPOLSAI (-2,2%) e YNAP (-2,2%), quest’ultima dopo il downgrade di Credit Suisse da ‘outperform’ a ‘neutral’ e il taglio del target price da 32 euro a 29 euro.
In controtendenza FERRARI (+1,2%) dopo gli ottimi risultati nel GP del Brasile, MEDIASET (+1,1%), MONCLER (+0,9%) e BPER (+0,9%).