Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude la settimana con un forte rosso 5,2% e sotto-performando di tre punti percentuali l’omologo europeo (-2,2%), non beneficiando della tenuta del comparto bancario (+0,3%) e facendo nettamente peggio del Ftse Mib (-2%).
Settimana in chiaroscuro per i titoli dell’asset management, dove si mette in evidenza Banca Generali (+1,2%) supportata dall’innalzamento delle stime di raccolta per il 2017 a 6,5 miliardi e non risentendo del calo dell’utile netto riportato nel terzo trimestre. Resistono invece Fineco (-0,4%) e Banca Mediolanum (-0,2%) grazie ai buoni dati evidenziati nella trimestrale e alla performance positiva della raccolta netta di ottobre. Indietreggia pesantemente Azimut (-8,6%) dopo l’annuncio della riorganizzazione del modello di business, con il mercato rimasto indifferente alla trimestrale migliore delle attese riportata. In forte rosso anche Anima (-6,2%) dopo il dato deludente sulla raccolta netta di ottobre e nonostante i buoni risultati riportati nei 9 mesi, nella settimana in cui ha perfezionato l’acquisizione di Aletti Gestielle.
Giù Poste Italiane (-1,7%) dopo avere riportato una contrazione dell’utile netto nel periodo gennaio-settembre 2017 a causa di alcune svalutazioni.
Su Exor (-4,5%) scattano le prese di profitto dopo il buon andamento della settimana precedente, con gli investitori che non hanno tenuto in considerazione la cessione del 16,51% detenuto in Banca Leonardo.
Nel Mid Cap ancora forti vendite su Banca Intermobiliare (-9,1%) a diversi giorni dalla divulgazione dei termini relativi alla cessione della quota di maggioranza al fondo inglese Attestor. Il tutto dopo avere diffuso, lo scorso venerdì, i conti relativi ai primi nove mesi a mercati chiusi.
Sprofonda anche Banca Ifis (-14,4%) dopo il downgrade di Mediobanca, nonostante la buona trimestrale riportata.
Lettera su DeA Capital (-3,5%) dopo la riduzione dell’utile netto nei primi nove mesi del 2017 rispetto a un anno prima, e su doBank (-7,3%) malgrado i buoni conti evidenziati al 30 settembre 2017.
Tra le Small Cap poco mossa Mittel (-0,2%) che ha visto una bassa adesione all’opas promossa sulle obbligazioni 2013/19.