L’ondata di vendite che ha colpito piazza Affari nel corso dell’ultima settimana, con l’indice principale che ha lasciato sul terreno il 2%, ha pesato anche sul Ftse Italia Servizi Pubblici (-1,1%).
Il paniere dei titoli tricolori del comparto utility e delle rinnovabili, nell’ottava in cui ben nove società del settore hanno comunicato i conti del 3° trimestre del 2017, si è allontanato dalla soglia dei 30mila punti (poco al di sopra della quale si trova il massimo storico), facendo peggio dello Stoxx Europe 600 Utilities, che ha limitato la perdita settimanale allo 0,8 per cento.
A pesare sul Ftse Italia Servizi Pubblici le prese di beneficio sui governativi europei dopo il rally delle precedenti settimane, con i rendimenti sui titoli di Stato di Paesi come Italia e Spagna che sono aumentati su tutte le scadenze, ma specialmente su quelle intermedie e lunghe. Le indicazioni provenienti dalle trimestrali pubblicate nell’ultima settimana, invece, sono state sostanzialmente positive, con i risultati economici che hanno sempre battuto le stime degli analisti e, nel complesso, sono stati superiori a quelli dello stesso periodo del 2016.
Nel segmento delle Big Cap, il titolo che ha registrato la migliore performance settimanale è stato Italgas (+2,2%) che mercoledì ha comunicato di aver comprato il 100% del capitale di Ichnusa Gas. Quest’ultima è una holding che controlla 12 società titolari di altrettante concessioni per la realizzazione e l’esercizio di reti di distribuzione in 81 Comuni della Sardegna. L’Enterprise value dell’operazione è stato stabilito in 26,2 milioni e al closing il prezzo sarà corrisposto interamente per cassa, al netto dell’indebitamento. Alla data dell’acquisizione, 2 delle 12 concessioni sono in esercizio provvisorio con i primi clienti serviti con GPL, mentre le rimanenti 10 sono riferite a reti in costruzione e da realizzare per un investimento totale di oltre 170 milioni, in parte finanziato con contribuiti pubblici regionali.
Denaro anche su Terna (+0,6%) che nella tarda mattinata di venerdì ha pubblicato i conti relativi al periodo luglio-settembre dell’esercizio in corso. Il gruppo guidato da Luigi Ferraris ha registrato nei tre mesi in esame utili, operativi e gestionali, in rialzo rispetto allo stesso periodo del 2016, battendo le attese degli analisti. Indicazioni positive anche sul fronte finanziario, dato che l’indebitamento netto al 30 settembre è diminuito del 7,3% rispetto al corrispondente dato di fine giugno.
Ottava all’insegna della debolezza, invece, per A2A (-2,5%), che nella mattinata di oggi pubblicherà i risultati relativi al 3° trimestre 2017, ed Enel (1,9%). Il colosso elettrico italiano ha presentato giovedì mattina la propria trimestrale, in cui numeri sono stati inferiori a quelli registrati nel 3° trimestre del 2016, ma migliori delle previsioni degli analisti. Il Consiglio di amministrazione del gruppo guidato da Francesco Starace ha anche comunicato un acconto sul dividendo 2017 pari a 0,105 euro per azione, in pagamento dal 24 gennaio 2018, in crescita del 16,7% rispetto all’acconto distribuito a gennaio di quest’anno. Enel ha così confermato la politica di acconto sui dividendi, prevista dal Piano Strategico 2017- 2019. Il management ha poi indicato una cedola 2017 totale di 0,23 euro per azione (+27,8% rispetto alla cedola totale del 2016 pari a 0,18 euro), equivalente al 65% del risultato netto ordinario del gruppo atteso per il 2017.
Nell’ambito delle Mid Cap, Hera (+4,3%) è stata la protagonista indiscussa della scorsa settimana. La multi-utility bolognese ha reso noto che i risultati economici del 3° trimestre dell’anno in corso sono stati decisamente superiori a quelli dello stesso periodo del 2016 e alle stime degli analisti, con l’utile netto che è quasi raddoppiato. Ottava da dimenticare, invece, per Acea (-1,8%) e Iren (-2,3%) con quest’ultima che oggi pubblicherà la terza trimestrale di quest’anno.
Tra i titoli delle società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, si sono messi in evidenza Falck Renewables (+2,2%) e Acsm-Agam (+1,2%) nelle ultime cinque sedute. Ad alimentare gli acquisti delle azioni del gruppo attivo nella produzione di energia i positivi risultati del periodo luglio-agosto del 2017 che sono stati superiori a quelli dello stesso periodo del 2016, soprattutto a livello di Ebit e di risultato pre-tasse, e superiori alle attese dei broker. I numeri presentati venerdì dall’ex-municipalizzata lariana-brianzola sono stati, invece, piuttosto deboli ma l’attenzione degli investitori sembra essere concentrata sulle prossime operazioni di finanza straordinaria che potrebbe portare alla costituzione di un nuova multi-utility lombarda in cui A2A potrebbe avere un ruolo di primo piano.