Azimut, nel terzo trimestre 2017, ha riportato commissioni ricorrenti per 149,4 milioni (+8% a/a). In contrazione, invece, le commissioni variabili (-64,6% a/a a 12,1 milioni) che nel pari periodo del 2016 avevano beneficiato di una dinamica più favorevole dei mercati finanziari. Le commissioni totali sono diminuite a 176,4 milioni (-5,4% a/a). Moderata crescita per i costi di acquisizione (+2,6% a/a a 81,3 milioni), mentre gli altri costi operativi sono saliti a 46,6 milioni (+8,1% a/a). Il trimestre ha chiuso con un utile netto di 35 milioni (-34,5% a/a).
Azimut, nel periodo luglio-settembre 2017, ha realizzato commissioni ricorrenti pari a 149,4 milioni (+8% rispetto al terzo trimestre 2016), grazie al positivo andamento della raccolta netta che da inizio anno ha toccato 4,5 miliardi per merito sia della crescita organica sia del consolidamento delle società acquisite all’estero.
In diminuzione, invece, le commissioni variabili (-64,6% a/a a 12,1 milioni) il cui andamento è legato al trend dei mercati finanziari. Positivo il contributo dei ricavi assicurativi (+13,2 a/a a 11,2 milioni).
Tali dinamiche hanno portato le commissioni nette totali a 176,4 milioni (-5,4% rispetto al periodo di confronto).
Moderata la crescita dei costi di acquisizione (+2,6% a/a a 81,3 milioni), mentre più sostenuto è stato l’aumento degli altri costi operativi (+8,1% a/a a 81,3 milioni) a causa del consolidamento delle partecipazioni estere e degli oneri accessori direttamente connessi agli investimenti in software effettuati per far fronte alla crescita del gruppo. Nel dettaglio, i costi per il personale sono saliti a 19,1 milioni (+11,3% a/a), mentre le altre spese amministrative hanno raggiunto 27,5 milioni (+6% a/a).
L’effetto combinato di quanto sopra ha condotto a un risultato netto di gestione in contrazione a 48,5 milioni (-24,3% a/a).
Il trimestre, infine, ha chiuso con un utile netto di 35 milioni (-34,5% a/a) dopo avere contabilizzato oneri finanziari quasi triplicati a 7,3 milioni e imposte per 2 milioni.