Il Ftse Italia Banche termina con un rosso dell’1,1% e in linea all’analogo europeo (-0,8%), frenando anche il Ftse Mib (-0,6%).
L’indice bancario ha risentito ancora della questione relativa alla riduzione dello stock di npl, ribadita oggi dall’esponente della Bce Sabine Lautenschlaeger.
Ribassi generalizzati per tutti i titoli del Fste Mib, tra cui riescono a contenere le perdite sotto l’1% Mediobanca e Intesa, che oggi dovrebbe completare la due diligence sui crediti delle venete.
Arretra Banco Bpm (-2,5%) nonostante abbia avviato i passi concreti per riuscire a concludere entro il prossimo 30 giugno, quindi con largo anticipo, la dismissione degli 8 miliardi di npl concordati con la Bce.
Nel Mid Cap va in scena lo stesso copione, con le vendite che colpiscono sia Popolare Sondrio (-2,1%) sia Credem (-4,3%).
Tra le Small Cap pesante tonfo per Carige (-10,6%) il cui cda si riunirà oggi per esercitare la delega al fine di avviare l’aumento di capitale da 560 il prossimo 20 novembre, con il mercato in attesa di conoscerne i dettagli.
Sprofonda ancora Creval (-6%), penalizzata ancora dall’annuncio della ricapitalizzazione da 700 milioni superiore alle attese del mercato (circa 500 milioni).