Nei primi 9 mesi del 2017 il gruppo Esprinet, attivo nella distribuzione “business-to-business” di informatica ed elettronica di consumo, ha consuntivato ricavi pari a 2.127,6 milioni, in crescita del 10,5% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. A parità di perimetro di consolidamento si stima che i ricavi netti consolidati sarebbero calati del 3 per cento.
Nel dettaglio, il giro d’affari della Sottogruppo Italia (63,2% dei ricavi consolidati) è cresciuto dell’1% ma escludendo in entrambi gli esercizi gli apporti delle società acquisite nel 2016 avrebbero evidenziato una flessione intorno all’1 per cento.
Le vendite della Sottogruppo Iberica (36,7% dei ricavi di gruppo) hanno mostrato un incremento del 30% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, ma senza l’apporto delle società acquisite nel 2016 il dato avrebbe subito una flessione stimata dell’8 per cento, sebbene il dato sia influenzato da una riorganizzazione dei segmenti di mercato e clientela presidiati dalle società iberiche post operazioni di aggregazione aziendale.
Variazione negativa per l’Ebitda, in contrazione su base tendenziale dell’11,1% a 18,2 milioni, con un’incidenza sui ricavi dello 0,9 per cento.
Sulla stessa scia l’Ebit, che si è ridotto del 13,8% a 14,6 milioni, con una riduzione del relativo margine sui ricavi allo 0,69% dallo 0,88 per cento. A parità di perimetro l’utile operativo dei 9 mesi si sarebbe attestato a 10,7 milioni (-18% a/a).
Il conto economico si è chiuso con un utile netto pari a 8,9 milioni, in diminuzione del 24,3% rispetto a 11,8 milioni del pari periodo 2016.
La posizione finanziaria netta puntuale consolidata al 30 settembre è negativa per 141,9 milioni e si confronta con una liquidità netta pari a 105,4 milioni al 31 dicembre 2016. Il peggioramento della posizione finanziaria netta puntuale di fine periodo si riconnette principalmente all’andamento del livello del capitale circolante puntuale al 30 settembre 2017 che risulta influenzato sia da fattori tecnici, in gran parte estranei all’andamento dei livelli medi dello stesso circolante, sia dal grado di utilizzo più o meno elevato dei programmi di factoring “pro soluto” dei crediti commerciali nonché dall’operazione di cartolarizzazione degli stessi.
Per l’esercizio in corso il management riconferma il target di ricavi netti consolidati compreso tra 3,2 e 3,3 miliardi ed un Ebit compreso tra 34 e 36 milioni al netto di eventi straordinari non ripetibili.
Per il 2018 invece il Gruppo ipotizza una crescita dei ricavi in area “low-single digit” per effetto del positivo contributo delle attività italiane e dell’attesa riduzione dei ricavi in Spagna. A livello di redditività si prevede un Ebit compreso tra 39 e 41 milioni. Dati sensibilmente inferiori a quelli previsti inizialmente dal piano al 2018, che ipotizzava per il 2018 un fatturato pari a 3,75 miliardi e un Ebit di 66 milioni.