Chiude in forte ribasso il listino dell’impiantistica che ferma il rosso a -1,8% contro un -0,6% del Ftse Mib e l’Eurostoxx di settore sostanzialmente in parità.
Sessione da dimenticare per Trevi. Il gruppo cesenate chiude a 0,41 euro (-22,2%) una giornata di passione dopo aver comunicato il rinvio a data non meglio precisata (entro fine dicembre) del cda che dovrà approvare i conti trimestrali di cui viene anticipata genericamente la significativa variazione in peggio rispetto a quanto preventivato. Pesa l’incertezza sulla definizione nei tempi programmati dell’accordo di stand-still col ceto creditorio e non viene esclusa una ripatrimonializzazione.
Male ancora Astaldi, che lascia un 6,4% nell’attesa di conoscere il resoconto intermedio di gestione in calendario nella giornata. Segno di profondo rosso anche per Salini (-4,5%) e per Leonardo (-4,8%) che prosegue nella striscia di ribassi dopo il giudizio severo di Kepler.
Col segno più, ma non sufficienti a dare un tono diverso all’indice, ancora una volta Fincantieri (+2,2%) e Prysmian (+0,9%)