Proseguono le vendite sull’azionario europeo, in linea con la mattinata sottotono delle borse asiatiche. Intorno alle 11:40 arretrano di oltre un punto percentuale il Ftse Mib di Milano (-1,5%) e il Dax di Francoforte (-1,3%), seguiti dall’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,6%) e il Cac 40 di Parigi (-0,6%).
Sul Forex l’euro/dollaro risale per la prima volta nelle ultime tre settimane oltre quota 1,18, portandosi a 1,184, ancora sostenuto dai solidi dati macro, in particolare quelli tedeschi, della seduta precedente. In recupero lo yen dopo i numeri sul Pil giapponese del terzo trimestre e sulla produzione industriale di settembre, con il dollaro/yen in calo a 112,7 e il cross tra euro e valuta nipponica in ribasso a 113,4.
Tra le materie prime perdono ancora terreno le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent in discesa di un altro punto percentuale rispettivamente a 55,1 e a 61,5 dollari al barile. Ieri i prezzi del greggio avevano già ceduto circa il 2% in seguito al report dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, che ha tagliato le previsioni sulla domanda globale e ha stimato un aumento della produzione di petrolio di scisto statunitense. I dati settimanali Api prevedono un incremento delle scorte settimanali Usa, mentre oggi verranno diffusi i dati ufficiali dell’Eia.
Pochi spunti in mattinata dall’agenda macroeconomica, con l’attenzione focalizzata sull’inflazione statunitense di ottobre in uscita nel pomeriggio insieme ai dati sulle vendite al dettaglio.
Sull’obbligazionario il rendimento del decennale italiano è poco mosso in area 1,81%, con uno spread con il Bund tedesco in lieve ascesa a 144 punti base.
A Piazza Affari sprofonda FERRAGAMO (-5,8%), dopo i risultati sotto le attese relativi al terzo trimestre. Ancora sotto pressione SAIPEM (-2,9%), in rosso insieme agli altri petroliferi TENARIS (-2,1%) ed ENI (-1,9%).
Male anche gli industriali STM (-2,5%) e FCA (-2,4%), oltre a BANCO BPM (-2,3%) tra i bancari.
Rimbalza LEONARDO (+3%) dopo il crollo delle scorse sedute così come, in misura minore, TELECOM ITALIA (+0,8%).