Le borse europee recuperano terreno nel finale e chiudono in prossimità dei massimi intraday. A Milano il Ftse Mib archivia la nona seduta consecutiva in rosso, con un ribasso dello 0,6%, a 22.158 punti, sostenuto nel finale anche dal recupero dei bancari. In lieve calo anche il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-0,6%), mentre l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%) termina poco sopra la parità.
A sostenere i listini continentali ha contribuito la parziale rimonta di Wall Street, che ha dimezzato le perdite rispetto all’apertura. Dopo due ore e mezza di scambi, i principali indici americani scambiano in flessione di circa lo 0,3 per cento.
Positiva anche la discesa del cambio euro/dollaro, tornato sotto la soglia di 1,18 dopo aver toccato nel pomeriggio un picco oltre quota 1,185. Il biglietto verde recupera anche nei confronti dello yen, riportando la coppia USD/JPY oltre quota 113.
Tra le materie prime risalgono lievemente dai minimi di giornata le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 55,5 e a 62 dollari al barile dopo i dati Eia sulle scorte statunitensi peggiori delle attese. L’oro nero continua a scontare le previsioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia su una minore domanda globale e un possibile aumento della produzione di petrolio di scisto statunitense.
Sul fronte macroeconomico l’attenzione si è focalizzata sull’inflazione statunitense di ottobre, in linea con il target Fed del 2%, mentre le vendite al dettaglio hanno sorpreso gli analisti crescendo dello 0,2% su base mensile.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale si attesta all’1,82%, separato dal Bund da uno spread in aumento a 145 punti base.
A Piazza Affari recuperano terreno nel finale le banche, con BANCO BPM (+2,4%), BPER (+2,1%), UBI (+1%) e UNICREDIT (+0,8%) che terminano in positivo e INTESA sulla parità.
Chiude in fondo al Ftse Mib FERRAGAMO (-4,1%), dopo i risultati trimestrali sotto le attese. Realizzi su CAMPARI (-3,1%) dopo gli acquisti della seduta precedente, mentre rimbalzano LEONARDO (+4,5%) e TELECOM ITALIA (+1,7%) dopo le vendite delle ultime sedute.
Fuori dal listino principale arretrano CREVAL (-6,2%), ancora penalizzata dall’annuncio dell’aumento di capitale da 700 milioni, e BANCA CARIGE (-11,1%) nel giorno del cda per fissare il prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale da 560 milioni.