Altra giornata in rosso per le borse a livello globale. Dopo i ribassi degli indici asiatici in mattinata, i listini europei si avviano infatti a concludere l’ennesima seduta con il segno meno, seguiti a ruota da Wall Street che ha aperto con perdite tra lo 0,6 e lo 0,9 per cento.
Intorno alle 16:00, nel Vecchio Continente, Milano è ancora la piazza più arretrata con il Ftse Mib in calo dell’1,5 per cento. Sottotono anche il Dax di Francoforte (-1,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,7%), il Cac 40 di Parigi (-0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%).
Sul Forex l’euro/dollaro risale, mantenendo le posizioni di forza guadagnate tra ieri e oggi in scia ai dati macro oltre le attese sulla crescita tedesca e restando in area 1,182. Ben intonato anche lo yen dopo i numeri di stanotte sul Pil giapponese del terzo trimestre e sulla produzione industriale di settembre, con il dollaro/yen in calo a 112,6 e il cross tra euro e valuta nipponica in ribasso a 133,2.
Tra le materie prime perdono ancora terreno le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent in discesa di un altro punto percentuale rispettivamente a 55,1 e a 61,6 dollari al barile in attesa dei dati settimanali Eia sulle scorte statunitensi. L’oro nero, intanto, sconta le previsioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia su una minore domanda globale e un possibile aumento della produzione di petrolio di scisto statunitense.
Sul fronte macroeconomico l’attenzione era focalizzata sull’inflazione statunitense di ottobre, in linea con il target Fed del 2%, mentre le vendite al dettaglio hanno sorpreso gli analisti crescendo dello 0,2% su base mensile.
Sostanzialmente stabile, sull’obbligazionario, il rendimento del Btp decennale all’1,81% mentre quello del Bund scende di 4 bp, dilatando lo spread tra i due bond a 145 punti base.
A Piazza Affari resta in fondo al Ftse Mib FERRAGAMO (-6%), dopo i risultati trimestrali sotto le attese. Ancora sotto pressione SAIPEM (-3,9%), in rosso insieme agli altri petroliferi TENARIS (-2,7%) ed ENI (-2,1%).
Male anche gli industriali CNH (-2,8%) e FCA (-2,4%), oltre a CAMPARI (-3,6%) e MONCLER (-2,5%).
Segni rossi diffusi anche sui bancari con l’eccezione di BPER (+1,5%), mentre rimbalzano LEONARDO (+1,6%) e TELECOM ITALIA (+1,5%) dopo le vendite delle ultime sedute.
Fuori dal listino principale crollano CREVAL (-9%), ancora penalizzata dall’annuncio dell’aumento di capitale da 700 milioni, e BANCA CARIGE (-12%) nel giorno del cda per fissare il prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale da 560 milioni.