Piazza Affari non tiene il passo delle altre Borse europee e intorno alle 16:00, nonostante l’avvio positivo di Wall Street, il Ftse Mib (-0,1%) scivola nuovamente sotto la parità appesantito ancora dai bancari.
Poco mosso anche il Ftse 100 di Londra (+0,1%) mentre il Dax di Francoforte (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%) mostrano rialzi più marcati. Oltreoceano, intanto, lo S&P 500 guadagna lo 0,4%, il Dow Jones lo 0,6% e il Nasdaq lo 0,8% dopo la debolezza delle ultime sedute.
Sul Forex l’euro/dollaro resta pressoché stabile a quota 1,178, dopo alcuni dati macro rilevanti. Nell’Eurozona l’inflazione di ottobre ha confermato le previsioni, attestandosi all’1,4% su base annua (+0,1% m/m, +0,9% a/a il dato core). Negli Stati Uniti, invece, le richieste settimanali di disoccupazione sono aumentate più delle attese, mentre la produzione industriale ha sorpreso positivamente gli analisti crescendo dello 0,9% su base mensile.
Tra le materie prime scambia poco mosso il petrolio con Wti e Brent rispettivamente a 55,2 e 61,6 dollari, dopo le perdite delle ultime sedute per i timori di un calo della domanda globale, di un aumento della produzione di scisto negli Usa e dopo l’inaspettato incremento delle scorte americane mostrato ieri dall’Eia.
Nel comparto del reddito fisso lo spread Btp-Bund sale leggermente a 147 punti base, con il rendimento del decennale italiano in lieve aumento all’1,84 per cento.
Sul listino principale di Piazza Affari tornano a pesare i bancari, con BANCO BPM a -3,8%, BPER e UBI a -2,8%, UNICREDIT a -1,3% e INTESA a -0,9 per cento.
Nuovamente debole LEONARDO (-3,3%), mentre gli acquisti premiano BUZZI (+2,9%), FERRAGAMO (+2,4%) dopo le vendite di ieri e PRYSMIAN (+1,8%).
Fuori dal listino principale CREVAL è stata sospesa a -8% pochi minuti dopo l’apertura, mentre BANCA CARIGE non ha nemmeno avviato gli scambi per il mancato avvio dell’aumento di capitale da 560 milioni.