Dopo tre sedute in calo il Ftse Italia Tecnologia ha archiviato la giornata di ieri in rialzo del 2%, sovraperformando l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (+1,3%) e il Ftse Mib (+0,2%).
Il principale listino milanese ha faticato rispetto agli altri benchmark europei, scontando soprattutto le difficoltà del comparto bancario. In giornata sono state diffuse le statistiche di ottobre sull’inflazione dell’Eurozona, in linea con le attese, e sulla produzione industriale statunitense, nettamente migliore delle previsioni. Cambio euro/dollaro poco mosso a 1,177.
Nel comparto IT di Piazza Affari termina in rialzo del 2% la big cap Stm, su cui Moody’s ha migliorato il rating a Baa3, mentre l’outlook è passato da positivo a stabile.
La mid cap Reply chiude a +1,1%, inanellando la terza seduta consecutiva in denaro grazie ai positivi conti trimestrali.
Fra le small cap rimbalza Tiscali (+10,7%), dopo il -20% della giornata precedente in seguito all’annuncio della modifica del prestito obbligazionario convertibile e convertendo “Tiscali conv 2016-2020”.
Ancora acquisti su Esprinet (+5,2%), che si stacca dai minimi dell’anno toccati dopo i conti al 30 settembre e il taglio delle stime per il 2018.
Poco mossa Dada (+0,4%) dopo il lancio dell’Opa totalitaria a 4 euro per azione da parte di Dali Italy Bidco, conseguente all’acquisto del 69,432% del capitale.
Fra le tlc ancora in denaro Telecom Italia (+1,2%) dopo i ribassi delle precedenti sedute, mentre proseguono le vendite su Acotel Group (-8,1%) dopo le dimissioni dell’Ad Maurizio Tucci, subentrato appena due mesi fa a Giovanni Galoppi.
Intanto l’Agcom ha avviato il procedimento e la relativa consultazione pubblica in merito alle richieste di proroga oltre il 31 dicembre 2023 dei diritti d’uso in banda 3,5 GHz avanzate dalle società ARIA, Go Internet, Linkem e Telecom Italia.