Banche – Settimana in calo (-1,9%), giorni difficili per Carige e Creval

Il Ftse Italia Banche termina l’ottava con un ribasso dell’1,9% e allineato all’analogo europeo (-1,1%), frenando anche il Ftse Mib (-2,1%).

L’indice bancario continua risentendo delle solita questione relativa all’addendum sugli npl proposto dalla Bce, oltreché dalle problematiche che stanno riscontrando Carige e Creval nei loro piani di rilancio.

Tra i titoli del Ftse Mib, riescono a contenere le perdite sotto il 2% Intesa che nel frattempo sta portando a termine la due diligence sui crediti delle venete, Unicredit che ha nominato il nuovo country manager per la Germania, e Banco Bpm con quest’ultima che ha avviato i passi concreti per riuscire a concludere entro il prossimo 30 giugno, quindi con largo anticipo, la dismissione degli 8 miliardi di npl concordati con la Bce. Nel frattempo, il mercato che aveva già scontato che l’acquisto del 50% di Popolare Vita in mano a UnipolSai da parte della banca milanese dovrebbe avvenire a un prezzo di 535,5 milioni secondo la stima del perito (comunicata ufficialmente). Inoltre, l’Ad Giuseppe Castagna ha escluso la possibilità di uno scioglimento anticipato della partnership nella bancassurance con la compagnia francese Covéa.

Arretra pesantemente Mps (-13,4%) anche se il suo presidente Alessandro Falciai ha precisato che l’andamento non è imputabile a cause ‘company specific’ e nonostante le adesioni all’offerta pubblica volontaria parziale di scambio relativa al ristoro degli ex detentori di titoli subordinati abbiano raggiunto il 73,59% all’avvicinarsi della chiusura.

Nel Mid Cap forti vendite su Popolare Sondrio (-8,8%) tornata al centro dei rumor per una possibile integrazione con Creval, anche se la banca ha escluso ulteriori acquisizioni a parte quella relativa alla quota di controllo di Cr Cento, su cui è stata avviata la due diligence. Molto più contenuto il ribasso di Credem (-3,9%), percepito tra gli istituti più solidi del sistema bancario italiano.

Tra le Small Cap le azioni Carige lasciano sul terreno il 22% dopo che la banca ligure ha ufficializzato che non si sono verificati i presupposti per la creazione del consorzio di garanzia al fine di poter avviare l’aumento di capitale da 560 milioni. Si segnala che lo scorso venerdì la Consob ha sospeso tutti i titoli della banca ligure dalle negoziazioni fino a quando non si avrà un quadro più chiaro della questione. Alla fine è stata trovata l’intesa per costituire il consorzio, con il board che ha fissato anche i dettagli tecnici dell’operazione che dovrebbe essere avviata a metà settimana.

Altro crollo per Creval (-45,7%) dopo che Dbrs ha ridotto i rating a causa della difficile situazione in cui versa l’istituto, alle prese con un ambizioso piano di rafforzamento patrimoniale da 700 milioni.