Utility – Ottava in rosso per il settore (-1,2%), ma balzo di A2A (+4,9%)

In una settimana difficile sui mercati azionari europei, il Ftse Italia Servizi Pubblici ha limitato le perdite (-1,2%). Nelle ultime cinque sedute l’indice principale di piazza Affari, cioè il Ftse Mib, ha infatti lasciato complessivamente sul terreno il 2,1% e lo Stoxx Europe 600 Utilities il 2,8 per cento.

Sul fronte obbligazionario i rendimenti sui titoli di Stato italiani a 10 anni dopo un avvio di ottava in discesa sono praticamente ritornati sugli stessi livelli di venerdì 10 ottobre, con lo spread con il corrispondente Bund tedesco sotto quota 150 punti, e in particolare a 146,4 punti.

All’interno del paniere tricolore dei titoli del settore utility e delle rinnovabili, la migliore performance settimanale è stata portata a casa dalla Big Cap A2A (+4,9%). Ad alimentare gli acquisti sulle azioni del gruppo guidato da Luca Valerio Camerano, che lunedì ha presentato la trimestrale, una serie di elementi tra cui la revisione al rialzo della guidance relativa all’Ebitda dell’intero 2017. Sempre lunedì scorso, Acsm Agam (di cui A2A detiene il 23,9%) ha delineato le linee guida del progetto di partnership con Aspem, Aevv, Acel service, Aevv Energie e Lario Reti Gas, che porterebbe alla costituzione di una realtà quotata, a maggioranza pubblica supportata dalla stessa A2A, che potrebbe poi consolidare il nuovo gruppo. Senza dimenticare poi che gli investitori potrebbero aver riscoperto le azioni del gruppo controllato congiuntamente dal Comune di Milano e da quello di Brescia che da inizio anno avevano corso meno rispetto alle altre ex-municipalizzate quotate.

Ottava all’insegna delle prese di beneficio su Snam (-4%) dato che nei giorni scorsi non ci sono state notizie societarie e di settore che potrebbero aver avuto un impatto significativo diretto/indiretto sui conti del gruppo guidato da Marco Alverà.

Nel segmento delle Mid Cap, acquisti su Acea (+2,7%) ed Erg (+2,2%), con quest’ultima che ha annunciato l’ingresso nel settore della produzione di energia elettrica da fonte solare, attraverso l’acquisizione di 89 MW di capacità installata per una valorizzazione complessiva di 336 milioni di euro. Male, invece, Ascopiave (-3,1%) che, a seguito degli ultimi ribassi ritorna sotto la soglia di 3,60 euro

Tra le società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, settimana da dimenticare per TerniEnergia (-18,7%), Falck Renewables (-7,4%) e K.R. Energy (-7,1%), con quest’ultima che a inizio ottava ha pubblicato la prima trimestrale dopo il consolidamento di Seri Industrial.

Il saldo complessivo delle ultime cinque giornate borsistiche è leggermente negativo per Alerion Clean Power (-0,9%), con le adesioni all’Opa obbligatoria, lanciata da Fri-El (primo azionista con il 29,36% del capitale) lo scorso 30 ottobre e conclusa venerdì 17 novembre, che hanno raggiunto il 75,1873% dei titoli del gruppo milanese oggetto dell’offerta e il 53,1% dell’intero capitale sociale della stessa Alerion Clean Power. Al termine dell’operazione, quindi, Fri-El è arrivato a detenere una quota dell’82,47 per cento.