Banche – Partenza sopra la parità (+0,1%), rimbalzano Creval (+47,7%) e Mps (+15,6%)

Il Ftse Italia Banche inizia la settimana con un lieve rialzo dopo il rosso di quella precedente e sostanzialmente in linea all’analogo europeo (-0,2%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,4%).

L’indice bancario recupera dunque un po’ di tranquillità dopo i cali dei giorni scorsi innescati dall’incertezza sui rischi di esecuzione degli aumenti di capitale varati da Creval e Carige, con quest’ultima giunta a una soluzione per l’avvio proprio in extremis.

Seduta nel complesso positiva per i titoli del Ftse Mib, dove si mette in luce Banco Bpm (+2,7%), seguito da Bper (+1,7%) e Ubi (+1,4%). Mediobanca (-3,6%), invece, è stata penalizzata dallo stacco della cedola da 0,37 euro.

Continua la risalita di Mps (+15,6%) nel giorno in cui si è chiusa l’offerta di acquisto e scambio volontaria per gli ex detentori di bond subordinati.

Nel Mid Cap parziale recupero per Popolare Sondrio (+1,1%) dopo la performance negativa della settimana scorsa, con la banca che ha fatto presente che al momento non sono allo studio altre operazioni a parte l’acquisizione della quota di controllo di Cr Cento. Bene anche Credem (+1,2%), percepito tra gli istituti più virtuosi del sistema bancario italiano.

Tra le Small Cap le azioni Carige non riescono a fare prezzo chiudendo con un ribasso teorico del 37,5%, nonostante alla fine sia stata trovata l’intesa per costituire il consorzio di garanzia e dare avvio così all’aumento di capitale da 560 milioni entro metà settimana previo via libera della Consob. L’operazione, come sottolineato dalla stessa banca sarà iperdiluitivo e le nuove azioni verranno offerte al prezzo unitario di 0,01 euro. I principali azionisti si sono impegnati formalmente a sottoscrivere.

Rimbalza Creval (+47,7%) dopo il tonfo delle scorse sedute in seguito all’annuncio dell’aumento di capitala da 700 milioni, sulla cui riuscita il direttore generale Mauro Selvetti si dice fiducioso dopo i primi riscontri positivi ricevuti dagli investitori. Nel frattempo, l’agenzia americana Moody’s ha ridotto il rating di lungo termine sui depositi da ‘Ba2’ a ‘Ba3’.