Il Ftse Italia Banche chiude con un frazionale ribasso dello 0,5% e in allineato all’omologo europeo (-0,4%), non impedendo comunque al Ftse Mib di chiudere in rialzo (+0,6%).
L’indice bancario è stato penalizzato da qualche presa di profitto su alcuni titoli dopo i rialzi di ieri, mentre se si è messa in discesa la strada per l’aumento di capitale di Carige, di buon auspicio anche per quello di Creval.
All’interno del Ftse Mib, dopo il progresso di ieri, i realizzi condizionano le performance di Banco Bpm (-2%) che sta esaminando la documentazione relativa all’arbitrato con Unipol su Popolare Vita, di Bper (-1,4%) che nel frattempo ha completato l’incorporazione di Cariferrara, e di Ubi (-3%).
Dopo il recupero delle ultime sedute, Mps (-4,6%) è stata frenata da qualche presa di profitto, nel giorno in cui la banca ha comunicato che le adesioni preliminare all’offerta di acquisto e scambio riservata agli ex possessori di bond subordinati hanno raggiunto l’83,5 per cento.
Nel Mid Cap prosegue la risalita di Popolare Sondrio (+1,9%) dopo il rosso della settimana scorsa. Acquisti anche su Credem (+1,1%), percepito tra gli istituti più virtuosi del sistema bancario italiano.
Tra le Small Cap rimbalza Carige (+53,3%) dopo il nullaosta della Consob al prospetto informativo relativo all’aumento di capitale, che potrà essere avviato oggi, dopo avere raggiunto in extremis un’intesa con tutti gli attori coinvolti. Inoltre, all’operazione potrebbero partecipare anche alcuni investitori istituzionali.
Altro rimbalzo per Creval (+15,4%), sostenuto anche dai rumor secondo cui il fondo di private equity Cerberus avrebbe manifestato l’interesse a partecipare all’aumento di capitale da 700 milioni con una quota compresa tra il 10 e il 15 per cento.