ll Ftse Italia Banche chiude con un progresso dell’1,2% e sovra-performando di un punto percentuale l’omologo europeo (+0,2%), non trascinando però il Ftse Mib (-0,1%).
Sul settore creditizio torna dunque un po’ di tranquillità dopo a soluzione in extremis per avviare l’aumento di capitale di Carige, con effetti mitiganti anche sulle reazioni negative suscitate dall’annuncio di quello di Creval. Il tutto in attesa che finiscano le consultazioni relative all’addendum proposto dal Bce, il cui termine è fissato per l’8 dicembre.
Tra i titoli del Ftse Mib, bene Intesa (+1,6%) che ha perfezionato la cessione del 50% di Allfunds con una plusvalenza di 800 milioni, e Unicredit (+1,1%) dopo essere stata inserita nella lista dei titoli europei preferiti da Goldman Sachs.
Dopo lo stop di martedì, tornano gli acquisti su Mps (+2,2%) che si avvia a definire i nuovi equilibri di governance, dopo la forte adesione all’offerta di acquisto e scambio riservata agli ex possessori dei bond subordinati.
Nel Mid Cap continua il recupero di Popolare Sondrio (+1%) dopo le vendite della scorsa ottava, mentre si interrompe la serie positiva di Credem (-0,1%) dopo due sedute.
Tra le Small Cap arretra Carige (-7%) dopo il rimbalzo della seduta precedente, nel primo giorno dell’aumento di capitale da 560 milioni in seguito all’intesa trovata sul filo del rasoio tra gli attori coinvolti. Nel frattempo, Creditis, la controllata attiva nel credito al consumo della banca ligure, sta riscontrando più di una manifestazione di interesse.
Dopo avere strappato negli ultimi due giorni, tornano le vendite su Creval (-3,4%), i cui vertici sono impegnati nel roadshow per illustrare i dettagli del piano di rilancio e dell’aumento di capitale, che avrebbero già ricevuto i primi riscontri positivi. Anche i principali azionisti sembrerebbero intenzionati a dare il loro sostegno.