Utility – Settore debole (-0,7%), bene Terna e A2A tra le Big Cap

Seduta di metà settimana all’insegna della cautela sul Ftse Italia Servizi Pubblici (-0,7%) che si è così mangiato parte del rialzo maturato nella giornata di martedì. La performance borsistica di ieri dell’indice tricolore del settore utility e delle rinnovabili è stata questa volta inferiore sia rispetto a quella del principale paniere di piazza Affari, cioè del Ftse Mib (-0,1%), sia rispetto a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (+0,2%).

La debolezza di ieri del Ftse Italia Servizi Pubblici si è manifestata, nonostante sul mercato dei governativi europei i rendimenti sui titoli di Stato italiani e spagnoli abbiano proseguito la discesa iniziata lunedì.

Nel segmento delle Big Cap, i due titoli che hanno registrato la migliore variazione giornaliera positiva delle rispettive quotazioni sono stati Terna (-0,5%) e A2A (-0,5%) in assenza di notizie di settore o societarie che abbiano avuto un effetto diretto/indiretto sui conti dei due gruppi quotati.

Seduta da dimenticare, invece, per Italgas (-2,6%) che è stata colpita da prese di beneficio dopo i consistenti rialzi delle ultime due settimane. Ricordiamo che da inizio anno i titoli del gruppo leader nella distribuzione del gas in Italia hanno registrato la migliore performance borsistica tra le società a maggiore capitalizzazione presenti nell’indice settoriale in esame.

Nell’ambito delle Mid Cap, ieri è stato comunicato che lunedì scorso 33 azionisti pubblici di Hera (-0,9%), localizzati nel territorio della provincia di Bologna, hanno sottoscritto un patto che ha per oggetto la disciplina delle modalità di consultazione e di assunzione congiunta delle decisioni delle parti relative alla loro partecipazione in Hera, ma anche delle modalità di circolazione delle azioni vincolate al patto. Ricordiamo che l’ex-municipalizzata presieduta da Tomaso Tommasi di Vignano è controllata da un patto di sindacato in cui 118 degli oltre 200 azionisti pubblici hanno conferito le loro azioni per un totale pari al 49,6% del capitale di Hera. A questo accordo, si aggiungono due contratti di secondo livello, questo di Bologna dei 33 soci che riguarda il 12,71% del capitale e quello di Modena che raggruppa 22 soci e riguarda il 9,4% del capitale.

Tra le Small Cap, la giornata borsistica di ieri non è stata caratterizzata né da variazioni significative delle quotazioni dei titoli né da notizie societarie price sensitive.