Credem, nel periodo gennaio-settembre 2017, ha consuntivato un utile netto di 146,5 milioni (+42% a/a), grazie all’andamento positivo dei ricavi core e alla significativa riduzione delle rettifiche su crediti (-17,1% a/a a 39,4 milioni). Il margine intermediazione ha raggiunto 851,1 milioni (+5,1% a/a) con un miglioramento dell’efficienza operativa per via di un incremento meno che proporzionale dei costi operativi (+2,8% a/a a 571,1 milioni).
Utile netto consolidato in significativa crescita a 146,5 milioni (+42% a/a) nei primi nove mesi del 2017 per Credem. Un risultato frutto di miglioramenti in quasi tutte le poste del conto economico.
Il margine di intermediazione si è attestato a 851,1 milioni (+5,1% a/a). All’interno dello stesso, la banca ha riportato un margine d’interesse pari a 394,6 milioni (+5,5% a/a), nonostante le pressioni causate sia dal contesto dei tassi di interesse sia dalla forte competizione.
Ancora più marcato l’aumento delle commissioni nette a 348,6 milioni (+14,4% a/a), grazie del progresso di quelle di gestione ed intermediazione (+17,3% a/a), a fronte del calo di quelle da servizi bancari (-4,4% a/a).
I costi operativi hanno evidenziato un lieve incremento a 571,1 milioni (+2,8% a/a) ma in misura meno che proporzionale rispetto ai ricavi, riflettendo gli investimenti che sono stati operati per la crescita commerciale, attraverso anche nuove assunzioni (ingresso di 200 nuove risorse nei primi nove mesi del 2017). Nello specifico, le spese del personale si sono fissate a 368,4 milioni (+2,6% a/a), mentre gli altri costi operativi a 202,8 milioni (+3% a/a).
Tali dinamiche hanno, condotto, pertanto, a un risultato lordo di gestione pari a 280 milioni (+10,2% a/a).
Notevoli progressi anche sul fronte delle rettifiche su crediti, contrattesi del 17,1% a/a a 39,4 milioni, mentre la gestione assicurativa ha visto un saldo negativo contenuto a 22,4 milioni (deficit di 32,4 milioni nel periodo di confronto).
Per effetto di tali poste, il risultato netto di gestione ha toccato 218,2 milioni (+25,3% a/a).
Venendo alla gestione straordinaria, la banca ha contabilizzato oneri straordinari per 2,4 milioni (-75% a/a). Le imposte sono risultate in crescita a 69,4 milioni (+13,1% a/a).
In termini patrimoniali il Cet1, a fine settembre, si fissa al 13,37% rispetto al 13,2% di fine 2016.
Gli impieghi crescono dello 0,6% a 37,9 miliardi, al cui interno i crediti verso la clientela restano sostanzialmente stabili a 23,5 miliardi. I crediti problematici netti ammontano a 782,8 milioni (806,8 milioni a fine 2016). Le sofferenze nette si attestano a 335,3 milioni (345,7 milioni al 31 dicembre 2016) con una copertura del 60,9 per cento (59,6% a fine anno 2016).
La raccolta rimane pressoché invariata a 31,8 miliardi, al cui interno quella da clientela è pari a 20,7 miliardi (+0,6% rispetto a fine 2016).