Nei primi tre trimestri (gennaio – settembre 2017) gli investimenti pubblicitari hanno registrato un calo dello 0,6%, rispetto allo stesso periodo del 2016. Se si esclude dalla raccolta web, l’andamento dei nove mesi registra una contrazione del 3,3%. Nel dettaglio, la raccolta su stampa relativa a quotidiani e magazine è diminuita rispettivamente del 9,9% e del 6,3%. Positivo il trend della radio, che chiude i nove mesi con una crescita del 4,2%, trainata da un ottimo settembre (+11,7%). (fonte dati Nielsen)
RICAVI – Nei primi nove mesi del 2017 il fatturato totale del settore ha registrato un incremento del 7,8% a 6.121,7 milioni. Una dinamica trainata principalmente dall’andamento dei ricavi di Cairo Communication, più che triplicati a 864,4 milioni, che rappresentano il 14,1% del totale del comparto. Performance che, rispetto al medesimo periodo del 2016, è stata possibile a seguito del consolidamento di Rcs a partire dal 1 settembre 2016.
Si segnala che anche Mondo Tv ha riportato un aumento del giro d’affari (+38,1% a 23,2 milioni), grazie all’aumento delle vendite dei diritti televisivi. Limitato, comunque, il peso della società sul pannello in esame, pari allo 0,4 per cento.
La società con un maggior peso sui ricavi (41,4%) all’interno del settore è Mediaset, che con ha registrato ricavi in lieve flessione a 2.532,8 milioni, scontando il rallentamento del mercato pubblicitario in Italia e Spagna che ha subito una contrazione del 4% (dati Nielsen).
EBITDA – L’Ebitda complessivo si attesta a 1.325,2 milioni e segna un progresso del 18,8%. Nel dettaglio si rileva che oltre il 72% di tale aggregato è espresso da Mediaset, con un importo pari a 957,9 milioni, in crescita del 7,3%. A seguire Cairo, con una quota del 7,9%, con 104,7 milioni, più che quadruplicato rispetto al 2016.
EBIT – L’Ebit totale si esprime in 421,7 milioni, 5 volte superiore rispetto al 2016. Nel dettaglio Mediaset pesa per il 46% e registra un importante crescita a 194,7 milioni rispetto ai precedenti 29,5 milioni, in relazione ai minori ammortamenti sui diritti televisivi. Bene anche Cairo Communication (13,5% del totale), che passa dai 9,8 milioni del 2016 ai 56,9 milioni.
UTILE NETTO – Il settore nel suo complesso ha riportato una perdita netta pari a 90,3 milioni, diminuita rispetto ai 139,6 milioni del pari periodo del 2016. Nel dettaglio il risultato complessivo è appesantito dal deficit di Gedi Gruppo Editoriale che passa da un utile di 11,5 milioni a una perdita di 143,9 milioni, scontando la contabilizzazione di 160,1 milioni di imposte al cui interno si saldano 154,5 milioni di oneri fiscali straordinari sostenuti per la definizione del contenzioso fiscale riferito a contestazioni antielusive nell’ambito dell’operazione di riorganizzazione societaria del Gruppo L’Espresso realizzata nel 1991 attraverso l’incorporazione di Editoriale La Repubblica.
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO – Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto totale ammonta a 2.439,7 milioni, in crescita dell’8,6% rispetto al dato di fine anno 2016. Tale dinamica è influenzata dall’incremento registrato della posizione di Mediaset, che pesa per il 57,2% sul totale, il cui indebitamento finanziario netto è salito del 20,1% a 1.385,8 milioni in relazione a investimenti in partecipazioni e altri asset strategici per un 75,3 milioni, esborsi delle controllate Mediaset Espana ed Ei Towers per 139 milioni finalizzati a piani di riacquisto azioni proprie, distribuzione di dividendi per circa 176 milioni, a fronte di 151 milioni di flusso positivo di cassa generato dalla gestione operativa.