Settimana all’insegna del denaro per il Ftse Italia Servizi Pubblici (+1,5%), che però aveva iniziato la giornata di lunedì scorso su livelli addirittura inferiori a quelli della chiusura di venerdì 17 novembre. Dal minimo della prima seduta dell’ottava a 28.760 punti il paniere dei titoli tricolori del settore utility e delle rinnovabili ha iniziato un recupero che si è poi concluso nella seduta di venerdì 24 settembre a 29.425,8 punti.
Da segnalare che la performance della scorsa settimana del Ftse Italia Servizi Pubblici è stata in linea con quella del principale indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (+1,5%), ma superiore a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (+0,8%). Sul fronte dei mercati obbligazionari, i rendimenti sui titoli di Stato italiani sono rimasti praticamente invariati se si considera il saldo complessivo delle ultime cinque sedute, anche se ci sono state nel corso dell’ottava oscillazioni anche rilevanti.
A trainare le quotazioni del paniere italiano del comparto in esame nelle ultime cinque sedute, il deciso rialzo di Enel e di A2A che, all’interno del segmento delle Big Cap, sono i due titoli maggiormente esposti alla produzione di energia elettrica e, in generale, ai business non regolati.
Per quanto riguarda Enel (+2,7%) è necessario ricordare il suo rilevantissimo peso all’interno del Ftse Italia Servizi Pubblici, soprattutto, alla luce di una capitalizzazione di Borsa di 54,4 miliardi di euro, la più elevata all’interno del listino milanese. Gli acquisti della scorsa ottava sulle azioni del colosso elettrico italiano sono stati alimentati dall’accoglienza positiva che il nuovo piano strategico 2018-2020 ha avuto tra analisti e investitori. Nel dettaglio, il nuovo business plan triennale illustrato dall’amministratore delegato Francesco Starace a Londra lo scorso 21 novembre è incentrato sul forte impulso alla digitalizzazione e sui clienti, con i nuovi target economici e finanziari superiori alle attese degli analisti e che stanno portando a una revisione al rialzo delle stime di consensus relative al periodo 2019-2020.
Con riferimento ad A2A (+1,7%), gli acquisti della scorsa settimana sono proseguiti sulla scia del forte rialzo dell’ottava precedente (+4,9%) che beneficiava della revisione al rialzo della guidance relativa all’Ebitda dell’intero 2017 e delle operazioni straordinarie finalizzate alla creazione di un maxi-polo in Lombardia, grazie Acsm-Agam. Senza dimenticare poi che gli investitori hanno riscoperto le azioni del gruppo controllato congiuntamente dal Comune di Milano e da quello di Brescia che da inizio anno avevano corso meno rispetto alle altre ex-municipalizzate quotate.
Anche nell’ambito delle Mid Cap, il titolo che ha registrato la maggiore variazione settimanale positiva delle quotazioni è stato Iren (+3,5%) che genera una parte consistente del proprio Ebitda, e comunque maggiore rispetto ad Acea, Ascopiave ed Hera, dalla generazione di energia elettrica e dalla vendita di energia elettrica e gas. Grazie a questi rialzi, i corsi delle azioni del gruppo guidato da Massimiliano Bianco hanno raggiunto i nuovi massimi del 2017.
Ottava in denaro anche per Hera (+1%) che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere tra i potenziali beneficiari della prossima tranche di prestiti che la Banca europea per gli investimenti dovrebbe erogare nei prossimi mesi alle imprese italiane. L’istituto di credito europeo è pronto a concedere alle aziende tricolori nuovi finanziamenti per un totale di 250 milioni, di cui 110 milioni sarebbero destinati a Hera per investimenti nell’ambito dell’economia circolare. Da segnalare che lunedì scorso 33 azionisti pubblici di Hera, localizzati nel territorio della provincia di Bologna, hanno sottoscritto un contratto che ha per oggetto la disciplina delle modalità di consultazione e di assunzione congiunta delle decisioni delle parti relative alla loro partecipazione in Hera, ma anche delle modalità di circolazione delle azioni vincolate al patto. Il contratto in esame ha per oggetto il 12,7% del capitale della multi-utility quotata, a cui corrisponde il 16,18% del totale dei diritti di voto che compongono il capitale sociale.
Tra le società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, settimana da incorniciare per ErgyCapital (+4,8%) ed Edison Rnc (+3,8%) mentre Acsm-Agam (-2,6%) è stata colpita dal nuove prese di beneficio.
Concentrando l’attenzione sui Edison ricordiamo che giovedì è stato annunciato che la Banca europea per gli investimenti ha concesso al gruppo guidato da Marc Benayoun una linea di credito di 150 milioni per finanziare la realizzazione di 165 MW di capacità eolica di E2i energie speciali, la società partecipata da Edison e F2i. Il finanziamento, il più grande concesso in Italia nel 2017 nell’eolico, verrà usato per realizzare gli otto progetti che E2i si è aggiudicata nell’asta del GSE del 2016. Il prestito potrà essere utilizzato in diverse tranche, ciascuna con una durata di 15 anni, e ha un periodo di disponibilità di 24 mesi coerentemente con il piano di investimenti previsto da E2i. Inoltre, è stato comunicato che DeA Capital Real Estate ha siglato un contratto di acquisto per gli edifici milanesi di Edison, per la cifra di 272 milioni. Oltre al contratto di compravendita, è previsto che la stessa Edison prenda in affitto gli immobili per 12 anni, con possibilità di rinnovo per altri 6 alle stesse condizioni. È iniziata, infine, l’Opa del gruppo di Foro Buonaparte su Frendy Energy che si concluderà il prossimo 17 dicembre.