ll Ftse Italia Banche avvia la settimana con un ribasso dell’1,2% e in linea all’analogo europeo (-0,8%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-1,1%).
Sul settore creditizio scatta qualche presa di profitto dopo il rialzo di oltre il 2% riportato nella scorsa ottava. Il tutto in attesa che finiscano le consultazioni relative all’addendum proposto dal Bce, con il termine fissato per l’8 dicembre e su cui anche l’ufficio legale del Consiglio Europeo ha rimarcato che la Vigilanza di Francoforte è andata oltre il suo mandato. Inoltre, il prossimo 7 dicembre dovrebbe riunirsi il Comitato di Basilea per la firma definitiva in vista dell’entrata in vigore degli accorsi della cosiddetta ‘Basilea 4’.
I realizzi colpiscono tutti i titoli del listini principale dopo la buona performance della settimana precedente, tra cui però Ubi (-0,2%) riesce a resistere vicino alla parità.
Mps (+1,1%) consolida il progresso di oltre il 13% della scorsa ottava, dopo essere tornata al centro di rumor di stampa per un possibile interessamento di Ubi. Il tutto nel giorno in cui l’agenzia canadese ha assegnato rating speculativi alla banca senese.
Nel Mid Cap Popolare Sondrio (+1%) continua il trend positivo intrapreso nella scorsa ottava, così come Credem (+0,3%). Su Banca Farmafactoring (-1,1%), invece, scatta qualche realizzo dopo il +5,6% messo a segno nei giorni scorsi.
Tra le Small Cap arretra ancora Carige (-2,8%) a quattro giorni dall’avvio dell’aumento di capitale di 560 milioni, allineandosi al prezzo di offerta delle nuovi azioni (0,01 euro). Sul titolo pesano anche alcune posizioni short, tra cui quella del fondo Guevoura. Intanto, oggi è previsto un board in cui dovrebbe essere discussa la cessione di Creditis, la controllata attiva nel credito al consumo, per cui sono arrivate offerte vincolanti da parte di tre fondi.
Prosegue, invece, la risalita di Creval (+2,5%) nel giorno in cui Bankitalia ha autorizzato la controllata Creval PiùFactor per operare nell’attività di factoring pro-soluto e pro-solvendo.