Moody’s mette sotto la lente Banco Bpm e conclude che l’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha bisogno di portare a termine ulteriori cessioni di npl per ridurre lo stock di crediti deteriorati.
Queste operazioni renderanno necessario un incremento della copertura di sofferenze e inadempienze probabili per rendere possibili le dismissioni, rischiando di mettere sotto pressione la solvibilità della banca.
Intanto a Piazza Affari Banco Bpm resta in terreno positivo con un progresso dello 0,9% a 2,7 euro. facendo meglio dell’indice di settore (+0,3%).
Il report pubblicato da Moody’s ieri e intitolato “Banco Bpm Faq: i crediti problematici continuano a pesare sul merito di credito nonostante i piani di rafforzamento del capitale” è finalizzato a rispondere alle domande spesso poste sul profilo di credito della banca.
Nella nota Moody’s rileva che, nonostante gli sforzi migliorare la solidità patrimoniale e la cessione di crediti deteriorati portata aventi con determinazione, l’elevato ammontare dello stock di npl continuerà a pesare sulla capitalizzazione.
Moody’s sottolinea come Banco Bpm stia procedendo più velocemente di quanto previsto dal piano di riduzione degli npl concordato con la Bce.
Entro il prossimo mese di giugno, quindi un anno e mezzo prima delle attese, sarà completata la cessione degli 8 miliardi di crediti deteriorati prevista per fine 2019. Per quella data è atteso un npl ratio al 16,1% contro il 22,6% di fine settembre 2017.
Tuttavia lo stock rimane a livelli troppo elevati, anche rispetto alle altre banche italiane, quindi l’istituto dovrà procedere a nuove vendite di npl. Un processo che metterà sotto pressione la solvibilità della banca poiché, visti i prezzi delle transazioni di crediti deteriorati, Banco Bpm dovrà incrementare le proprie coperture o sopportare perdite dovute alle cessioni.
Le tensioni sul capitale sono, secondo l’agenzia di rating, controbilanciate in misura limitata dalla generazione interna di capitale, data la modesta redditività dell’istituto.
Il report pubblicato non modifica il rating conferito recentemente da Moody’s all’istituto italiano, pari a ‘Ba1’ con outlook stabile e valutazione di base ‘b1’.