A tre anni dall’ultimo piano, che riteniamo di avere pienamente realizzato, lanciamo questa nuova sfida a noi stessi e al mercato”. Così il presidente di DigiTouch, Simone Ranucci Brandimarte, presenta il nuovo piano industriale 2018-2020, che pone il focus sulle tre Strategic Business Units del gruppo (Data Services, Advertising Services e Performance Marketing Services) e prevede un sostanziale raddoppio del fatturato riferito all’attuale perimetro di business nell’arco del prossimo triennio.
“È una sfida che prevede l’impegno di tutti per i prossimi 3 anni”, prosegue il Chairman, “un commitment che parte dal management e si estende a tutte le risorse coinvolte. Tant’è vero”, ricorda Ranucci Brandimarte, “che abbiamo disegnato e lanciato un piano di stock options che prevede un reward del management team basato sulla realizzazione degli obiettivi”.
Nel dettaglio, il piano prevede un aumento del giro d’affari dai 27-28 milioni attesi per il 2017 a circa 52-53 milioni stimati per il 2020 e un progresso dell’Ebitda dai 4,3-4,5 milioni attesi per il 2017 a circa 8,1-8,4 milioni previsti per il 2020. Una crescita frutto dello sviluppo degli asset tecnologici, dell’ampliamento dell’offerta e di un costante incremento del valore medio del cliente, raggiunto attraverso politiche di up-selling rese possibili dalle cinque acquisizioni finalizzate dal Gruppo negli ultimi tre anni.
“Abbiamo lavorato lungamente sul consolidamento organizzativo”, prosegue il Presidente, “attraverso il processo di acquisizione dei principali player, identificando i migliori e acquisendoli. Oggi l’azienda è ben diversa rispetto a due anni fa e pronta con pochi ampliamenti in termini di personale a gestire almeno il doppio dei volumi”.
Una dinamica, quella della crescita esterna, che potrebbe però confermarsi anche nel prossimo triennio. Infatti, anticipa il Chairman, “prevediamo di accelerare il piano inserendo alcune operazioni lungo il cammino su cui stiamo lavorando. Operazioni a carattere tecnologico, o in grado di rafforzare l’offerta, di tipologia prettamente verticale, oppure in aree tecnologiche e marketing entities internazionali. Il tutto”, conclude il Presidente, “sempre con marginalità positiva e asset di prodotto e tecnologia ben identificati”.
Osservando le stime sul fatturato per segmento di business, si nota come lo sviluppo più marcato in termini percentuali riguardi i ricavi da Data Services, che dovrebbero passare da 0,6-0,7 milioni dell’esercizio in corso a 4,0-4,5 milioni a fine piano.
Questo perché “negli ultimi due anni abbiamo investito moltissimo sulla piattaforma Audiens, la primaria area di investimento in termini di sviluppo tecnologico e commerciale. Ad oggi”, afferma Ranucci Brandimarte, “abbiamo creato un asset unico sul panorama dei dati italiano”, che si articola su due linee di business, Data Monetization e attivazione e gestione di dati di prima parte (Customer Data Platform).
“Stiamo spingendo molto su entrambe, basti pensare che quest’anno solo Data Monetization ha generato otto volte il fatturato dello scorso anno e che il prossimo anno raddoppierà ulteriormente”. Per quanto riguarda la Customer Data Platform, “ha una pipeline molto grande di clienti ed è stata realizzata su un’utenza competitiva, come le grandi sul mercato da Salesforce in giù, ma ha il vantaggio di costare meno”.
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