Per Finnat la strada della crescita potrebbe includere anche operazioni di acquisizione e aggregazione di altre piccole realtà. Arturo Nattino, amministratore delegato della banca, ha rilevato in una recente intervista di potere vagliare operazioni di M&A con altre realtà del mondo del private banking, nel quale Finnat è un operatore attivo dal lontano 1898.
Nattino sottolinea come, nel settore del private banking, creare un’area di consolidamento idonea a sfruttare economie di scala serve per poter mantenere una marginalità elevata e, per rimanere competitivi sul mercato, è necessario aumentare la dimensione. Il gruppo per ora ha scelto di crescere per linee interne, ma non esclude la possibilità di cambiare strategia visto che l’Ad ritiene che Finnat abbia le dimensioni sufficienti per svolgere il ruolo di polo aggregante. Il manager ha però ribadito che nessun dossier specifico è attualmente all’esame.
In attesa che si aprano opportunità di acquisizioni, la banca ha definito il proprio percorso di crescita che prevede il raddoppio del numero dei private banker per arrivare a una raccolta dalla clientela private a doppia cifra. Gli elementi più precisi del percorso di crescita saranno contenuti nel piano industriale 2018-2020 che sta per essere finalizzato dal management.