ll Ftse Italia Banche chiude con unamoderata crescita dello 0,3% e in maniera divergente rispetto all’analogo europeo (-0,6%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (+0,2%).
Il settore creditizio è stato sostenuta dalla conferma arrivata da Danièle Nouy, responsabile della supervisione bancaria della Bce, sul fatto che probabilmente Francoforte avrà necessità di qualche mese in più per mettere a punto le nuove regole per la gestione dei crediti deteriorati, ribadendo che l’addendum riguarda solo i nuovi flussi. L’esponente dell’Eurotower ha dichiarato alla stampa di non vedere alcun rischio per le banche italiane dall’introduzione dell’addendum. Il comparto è supportato anche dal fatto che i primi istituti tricolore che hanno ricevuto la comunicazione della Bce sui requisiti patrimoniali minimi da rispettare nel 2018 presentano già un livello nettamente superiore.
Nel listino principale ancora in spolvero Bper (+3,9%) che al 30 settembre 2017 presenta un Cet1 già nettamente superiore al requisito minimo fissato dalla Bce per il 2018, seguita da Ubi (+2,6%) con quest’ultima che beneficia anche dell’innalzamento del target price da 4,30 euro a 4,50 da parte di Morgan Stanley, e da Banco Bpm (+2,3%) che si appresta a chiudere in netto anticipo la dismissione degli 8 miliardi concordati con la stessa Bce entro il 2019.
Frazionale ribasso per Unicredit (-0,8%) nel giorno in cui ha sottoscritto un accordo vincolante con la casa d’asta austriaca Dorotheum per il trasferimento delle attività del credito su pegno in Italia con un corrispettivo di 141 milioni.
Bene Mps (+1,7%) dopo che la Consob ha ufficializzato la salita dello Stato nel capitale della banca con una quota del 68,247% a conclusione dell’offerta di scambio sulle azioni possedute dagli ex detentori dei bond subordinati.
Nel Mid Cap Popolare Sondrio (+1,5%) prosegue il trend favorevole dopo avere comunicato che al 30 settembre 2017 il Cet1 si posiziona già al di sopra del requisito minimo fissato dalla Bce per il 2018. Su Credem (-0,2%), invece, scatta qualche presa di profitto dopo il rialzo di ieri, risentendo in minima parte anche della riduzione del rating a lungo termine sui depositi da parte di Moody’s.
Tra le Small Cap recupera Creval (+4%) dopo il rosso di mercoledì, in seguito all’ufficializzazione dell’ingresso di Citigroup nel consorzio di garanzia che curerà l’aumento di capitale da 700 milioni. Su questo fronte, i vertici della banca starebbero sondando la disponibilità dei principali azionisti italiani a parteciparvi.