Le Borse europee recuperano terreno rispetto alla mattinata e intorno alle 15:40 scambiano poco sotto la parità, approfittando anche della discesa del cambio euro/dollaro. Intanto, apertura incerta per Wall Street e in particolare per il Nasdaq (-0,2%).
Intorno alle 15:45 il Ftse Mib di Milano cede lo 0,4% e si riporta in area 22.300 punti. In rosso anche il Dax di Francoforte (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) mentre il Ftse 100 di Londra è sostanzialmente invariato.
Sul Forex l’EUR/USD scende a 1,186, con il biglietto verde sensibile a possibili novità sulla riforma fiscale. L’appoggio del repubblicano John McCain ha alimentato l’ottimismo per l’approvazione del disegno di legge in Senato ma il rinvio del voto di ieri ha parzialmente rimescolato le carte, anche se il clima resta perlopiù positivo. In lieve rialzo il dollaro/yen in area 112,7.
Tra le materie prime salgono le quotazioni del petrolio, all’indomani dell’attesa decisione di prolungare i tagli alla produzione fino a fine 2018. Wti e Brent scambiano rispettivamente a 58,3 e 63,5 dollari al barile.
In mattinata sono stati diffusi i dati finali di novembre sull’attività manifatturiera, che hanno confermato la solidità emersa dalle stime preliminari. Sono stati pubblicati inoltre i numeri finali del terzo trimestre sul Pil italiano, in crescita dello 0,4% su base trimestrale e dell’1,7% rispetto a un anno prima.
Acquisti sull’obbligazionario, con il rendimento del decennale italiano che scende all’1,71%, separato da uno spread con il Bund tedesco in area 137 punti base.
A Piazza Affari gli acquisti premiano YNAP (+2,7%), e i petroliferi ENI (+0,4%), TENARIS (+1,2%) e SAIPEM (+2%) in scia al progresso del greggio. Quest’ultima si è anche aggiudicata un nuovo contratto E&C offshore in Arabia Saudita e lavori aggiuntivi su contratti esistenti in Africa per un valore complessivo di circa 400 milioni di dollari.
Ben intonati anche UNICREDIT (+1,6%) e BANCA MEDIOLANUM (+1%). Recupera terreno FCA (-0,2%) dopo i dati sulle vendite negli Usa migliori delle attese, con un calo inferiore alle previsioni.
Sottotono ITALGAS (-1,6%), su cui Banca Akros ha tagliato il giudizio a “Neutral” dal precedente “Accumulate” con il target price confermato a 5,10 euro. Scivolano in fondo al Ftse Mib CAMPARI, UNIPOL e FERRAGAMO (-1,8%).