La holding della famiglia Benetton si prepara ad aumentare l’offerta per Abertis per fronteggiare la lunga battaglia contro la rivale Acs, gruppo spagnolo di costruzioni di Florentino Perez.
“Abbiamo abbastanza risorse finanziarie per sostenere un’eventuale guerra di offerte”, ha detto l’Ad di Atlantia, Giovanni Castellucci, in un’intervista all’agenzia di stampa economica statunitense Bloomberg. Ma rilanci più alti “non raggiungeranno alcun livello irrazionale”, ha chiarito. “L’offerta presentata a maggio”, ha precisato “non era il nostro ultimo prezzo e abbiamo spazio per un miglioramento. Stiamo lavorando per fare la miglior offerta possibile”.
Se l’offerta andrà a buon fine, ha dichiarato il Ceo, Atlantia “continuerà un progetto di crescita per Abertis che creerebbe valore per la Spagna. Il nostro obiettivo è rendere Abertis più forte e più solida finanziariamente. È nell’interesse della Spagna”, e la società resterebbe autonoma e quotata in Borsa a Madrid.
La proposta iniziale di Atlantia, pari a 16,3 miliardi di euro, è al momento in stand-by in attesa del giudizio delle autorità spagnole sulla controfferta della tedesca Hochtief, controllata da Acs per un ammontare di 18,6 miliardi in contanti e azioni. Solo un via libera delle autorità spagnole, atteso ad inizio 2018, porterebbe a una nuova offerta, al rialzo, di Atlantia. La battaglia per il controllo di Abertis si concluderà probabilmente nel primo trimestre del prossimo anno.
Indipendentemente dall’esito, la battaglia per Abertis sembra destinata a portare alla più grande acquisizione annunciata quest’anno. Tenendo conto del debito netto, la proposta di Acs valuta Abertis circa 37,7 miliardi, secondo i dati raccolti da Bloomberg.
Nel caso di vittoria di Atlantia, l’operazione risulterebbe la più grande acquisizione estera da parte di una società italiana da quando Enel aveva rilevato la spagnola Endesa nel 2007.