Banche – Settimana in calo (-0,6%), toniche Bper (+2%) e Ubi (+1,1%)

ll Ftse Italia Banche archivia l’ottava con un modesto ribasso (-0,6%) e allineato all’analogo europeo (-1%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-1,4%).

Il settore creditizio non ha beneficiato del tutto della conferma arrivata da Danièle Nouy, responsabile della supervisione bancaria della Bce, sul fatto che probabilmente Francoforte avrà necessità di qualche mese in più per mettere a punto le nuove regole per la gestione dei crediti deteriorati. Il comparto, inoltre, non è stato supportato dalla proposta, formulata dalla stessa Bce, di creare una piattaforma unica europea per la negoziazione dei crediti deteriorati.

Nel listino principale in luce Bper (+2%) che al 30 settembre 2017 presenta un Cet1 già nettamente superiore al requisito minimo fissato dalla Bce per il 2018.

Bene anche Mediobanca (+1,9%) che ha lanciato la nuova divisione di private banking dopo l’integrazione di Banca Esperia, e Ubi (+1,1%) che beneficia dell’innalzamento del target price da 4,30 euro a 4,50 da parte di Morgan Stanley e che entro fine anno dovrebbe fornire aggiornamenti sulla nuova governance.

Flat Banco Bpm (-0,1%) con gli investitori che hanno ignorato il parere dell’agenzia di rating Moody’s, secondo cui la banca deve portare a termine ulteriori cessioni di crediti deteriorati per ridurne lo stock. Il tutto anche perché l’istituto concluderà la cessione  degli 8 miliardi di crediti problematici concordati con la Bce con largo anticipo.

Acquisti su Mps (+0,6%) con la Consob che ha ufficializzato la salita dello Stato nel capitale della banca con una quota del 68,247% a conclusione dell’offerta di scambio sulle azioni possedute dagli ex detentori dei bond subordinati.

Nel Mid Cap denaro su Popolare Sondrio (+0,7%) dopo avere comunicato che al 30 settembre 2017 il Cet1 si posiziona già al di sopra del requisito minimo fissato dalla Bce per il 2018 e con il fondo Amber, recentemente salito al 5% del capitale, che considera la banca solida e con buone prospettiva.

Su anche Credem (+1,3%), anch’esso con un Cet1 al 30 settembre significativamente superiore rispetto al livello minimo fissato dalla Bce per il 2018 e con il mercato che ha ignorato la riduzione del rating a lungo termine sui depositi da parte di Moody’s.

Tra le Small Cap scattano qualche realizzo su Creval (-1,9%) dopo il rimbalzo della settimana precedente. La banca ha comunicato l’ingresso di Citigroup nel consorzio di garanzia che curerà l’aumento di capitale da 700 milioni. Su questo fronte, i vertici della banca stanno illustrando ai principali azionisti italiani il nuovo piano industriale al 2020, inclusa la ricapitalizzazione.

In rosso Carige (-4,7%) nella settimana in cui si è conclusa la negoziazione dei diritti che ora potranno essere solo esercitati. Per la banca ligure si avvicina la fine dell’aumento di capitale. Sul fronte cessioni degli asset non core, lunedì il cda dovrebbe decidere a chi concedere l’esclusiva per trattare la vendita della controllata Creditis, per cui sono in lizza due fondi.