Impiantistica – Fincantieri aggiorna i massimi dell’anno, si risveglia Prysmian

Le notizie politiche che vengono da oltre oceano nel pomeriggio di venerdì innervosiscono le piazze finanziarie che chiudono in deciso ribasso l’ultima sessione della settimana.

Il Ftse Mib ferma la lancetta del ribasso giornaliero a -1,2% che determina così una performance negativa settimanale a meno un punto e quattro. L’indice Ingegneria e Impiantistica fa meglio e arresta la discesa, da un venerdì con l’altro, a -0,8%, contro tuttavia un -0,4% dell’Eurostoxx Prodotti e Servizi Industriali con cui si confronta direttamente.

Il titolo maggiore, Prysmian, opaco in settimana, chiude sugli scudi segnando un +1,7%, realizzato interamente nella giornata di venerdì, dopo il riemergere della notizia della finalizzazione di un’offerta per l’acquisto del concorrente americano General Cable.

Male, invece, Leonardo (-4,3%) che aggiorna i minimi dell’anno, insensibile agli annunci positivi di nuovi ordini acquisiti, tra i quali quello del nuovo sistema di comunicazioni dell’aeroporto di Gedda in Arabia Saudita.

Fincantieri accumula un ulteriore +1,7% e tocca, in questo caso, i massimi da inizio anno. La società cantieristica di Monfalcone è stata prodiga di buone notizie che hanno spaziato dall’inaugurazione della nuova sede di Camberra, in Austrailia, alla presenza del Presidente della Repubblica, alla consegna della più grande nave da crociera mai realizzata in Italia a MCC, unitamente alla stipula di una commessa per ulteriori due navi della stessa categoria.

Si associano in un Raggruppamento temporaneo di imprese Salini e Astaldi che risultano aggiudicatarie di un’importante commessa in Italia da parte di RFI. La notizia ha un risvolto positivo su entrambi i gruppi solo parzialmente riflessi nella performance settimanale. Salini chiude infatti in positivo dello 0,8%, mentre Astaldi segna un bilancio ancora molto pesante (-8,8%) quale strascico delle tensioni che accompagnano il gruppo capitolino dall’emergere della crisi venezuelana da risvolti ancora molto incerti.

Debole anche Trevi (-5,5%), mentre variazioni poco significative accompagnano le chiusure di Danieli (-0,3%) e Ansaldo (-0,8%).