L’indice Ftse Mib segna un calo dell’1,4% nelle ultime 5 sedute, sostanzialmente in linea con le altre piazze europee, ad eccezione dell’Ibex di Madrid che ha registrato un incremento dello 0,4 per cento.
Anche l’indice Ftse Italia media ha terminato la settimana in negativo a -1,2%, sottoperformando l’equivaelente indice europeo che si è fermato sotto la parità per 0,4 punti percentuali.
Nella settimana, in occasione dello Iab Forum, evento sulla comunicazione digitale, è stata presentata una ricerca condotta da Iab Italia e EY sull’economia digitale nel nostro Paese. I dati forniti hanno evidenziato che il mercato digitale in Italia nel 2017 ha un valore complessivo di 58 miliardi (dato preconsuntivo), in crescita del 9% rispetto al 2016.
Sono stati inoltre resi noti i dati relativi alla raccolta pubblicitaria su stampa riferiti al periodo gennaio-ottobre 2017, dai quali emerge che il fatturato pubblicitario su tale mezzo ha registrato un calo dell’8,2% rispetto all’anno precedente (fonte Osservatorio Fcp Assoperiodici, Assoquotidiani).
Settima difficile per la big Mediaset che è scesa del 2,1% w/w. In questo periodo la società sta sperimentando un andamento altalenante legato alle indiscrezioni sul raggiungimento di un’intesa col gruppo Vivendi.
Tra le società a media capitalizzazione non ci sono segni positivi, ma la peggiore risulta essere Mondadori con un calo del 5%. Il Gruppo in settimana aveva comunicato l’acquisto di 17.000 azioni per un controvalore complessivo di circa 39.000 euro. A seguito delle operazioni finora effettuate, Mondadori detiene complessivamente lo 0,32% del capitale sociale.
Tra le small la migliore delle ultime cinque sedute è stata Caltagirone Editore (+4,6%), seguita da Mondo tv che ha registrato un incremento del 3,8%, dopo aver presentato il nuovo business plan 2018-2022, indicando un utile netto atteso alla fine del periodo pari a 32,8 milioni (cagr +20%), superiore del 24% rispetto a quanto indicato nel business plan precedente.
La peggiore della settimana è stata invece Italiaonline che ha lasciato sul mercato il 5,6 per cento. Tra le peggiori anche Gedi che ha perso il 5,5% w/w dopo aver comunicato l’acquisto di 70.000 azioni proprie tra il 23 e il 24 novembre, portando la società a detenere il 4,19% del capitale.
Anche Il Sole 24 Ore ha chiuso gli ultimi cinque giorni borsistici in negativo (-1,8), nonostante la comunicazione della conclusione dell’aumento di capitale, grazie alla sottoscrizione dei diritti inoptati da parte delle banche garanti per circa 50 milioni. La società ha inoltre comunicato il perfezionamento della cessione a Palamon Capital Partners del 49% della Business School24 Spa per un controvalore di 40,8 milioni. Si ricorda che la scorsa settimana Il Sole 24 Ore ha anche sottoscritto con le banche finanziatrici del gruppo contratti relativi a linee di credito revolving e per cassa per complessivi 30 milioni, scadenti il 31 dicembre 2020.